di FILIPPO COPPOLETTA
Una gara che, per come era iniziata, sembrava avere un solo verso, specie nei primi 20 minuti di gioco dove il Catanzaro risultava essere inarrestabile. Sul chiudere del primo tempo la partita torna in equilibrio, un fattore non di poco conto se si considera che, nella metà campo avversaria, ad attendere i ragazzi di Vivarini, c'era un Como in piena lotta per la promozione diretta in A. Nella seconda frazione di gioco calano attenzione e concentrazione per i giallorossi e in 5 minuti i comaschi ribaltano il risultato. Allo scadere del sei minuti di recupero concessi, la bandierina dell'assistente di Di Bello rovina una giocata che sarebbe rimasta scritta nella storia di questo campionato: calcio d'angolo, palla fuori dalla mischia raccolta da un Fulignati mai così lontano dai pali che calcia un assist meraviglioso per la testa di Antonini per una rete che sarebbe valsa il pareggio. La bandierina però si alza. L'assistente vede un fuorigioco millimetrico. Il Var conferma e la delusione è maggiore rispetto ad una generica sconfitta.
Il rammarico è lo stesso che porta in sala stampa il tecnico delle Aquile che guarda con dispiacere alle ultime azioni portate in campo, a quel calo di tensione all'avvio del secondo tempo che ha costretto i suoi a chiudersi nella propria metà campo. La sconfitta, Vivarini, non la ritene giusta ma avrebbe metabolizzato meglio un pareggio. "Quando giochi con squadre di questo livello - ha detto l'allenatore - se abbassi le attenzioni la paghi cara".
Ora per la squadra di Vivarini è il momento di analizzare da cosa sia dipeso l'abbassamento di attenzione contro una squadra che ha avuto certamente un numero di occasioni inferiori a quelle avute dal Parma. "Siamo comunque contenti per la prestazione e per il gioco espresso in campo - ha concluso il coach delle Aquile - Giocare alla pari con una squadra del genere mi fa anche ben sperare per le gare future: cercheremo di capire gli errori di oggi ed anche da questa sconfitta trarremo le soluzioni per fare meglio".
“This is football". È la frase con cui Osian Roberts esordisce nella sala stampa del Ceravolo, valutando come gli "up and down” caratterizzino questa squadra il cui grande spirito ed il carattere permettono di riprendere anche partite difficili come quella affrontata sul terreno catanzarese.
"Ho grande rispetto per il Catanzaro e per il gioco che porta in campo il suo allenatore. Una squadra che lotta fino alla fine come ha dimostrato oggi" ha affermato il tecnico dei lariani che ha altresì ammesso come, per la gara odierna, abbia dovuto rivedere anche gli schemi di gioco.
Se quella conquistata a Catanzaro sia stata la vittoria decisiva per la Serie A, Roberts risponde con un secco "I don't know".
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