di IACOPO PARISI
La mostra "RI-TRATTO di Donna Mamma non solo Mamma." ha offerto un’intensa riflessione sulla condizione femminile nei contesti più difficili del mondo. Accolta nello spazio Coriolano Paparazzo di Catanzaro, curato da Francesco Mazza, l’esposizione è stata realizzata da Saverio Miceli, che attraverso la fotografia restituisce dignità e bellezza a chi troppo spesso ne è privato. Dai volti delle donne in Iraq, India, Uzbekistan e Afghanistan emergono storie di resilienza e forza, capaci di superare i confini della cultura e del tempo. La mostra si è conclusa nella serata di ieri, lasciando una profonda impressione nei visitatori.
Abituato a confrontarsi quotidianamente con le donne nel suo lavoro di ginecologo, Miceli porta con sé un'attenzione particolare ai loro volti e alle loro storie. Le sue fotografie sono uno specchio della resilienza, della forza e della grazia di queste donne, spesso dimenticate. La peculiarità dei suoi scatti risiede nella spontaneità dei soggetti: molte donne sorridono davanti all'obiettivo, nonostante le difficili condizioni in cui vivono. In quel momento, si sentono considerate, importanti, e Miceli si fa da parte per lasciarle brillare.
La mostra si apre e si chiude con un'immagine simbolica: una neonata che sta per staccarsi dal cordone ombelicale. Nata a Catanzaro, avrebbe avuto la stessa esistenza se fosse venuta al mondo in Afghanistan o in Uzbekistan? L’interrogativo è potente e invita a riflettere sulla fragilità del destino e sulle disuguaglianze nel diritto alla vita e alla libertà.
L'esposizione è suddivisa in tre aree tematiche: Saggezza, Diritti Negati e Amore, ognuna delle quali approfondisce un aspetto della vita delle donne nelle diverse culture.
Saggezza: In questa sezione, i volti delle donne anziane raccontano storie scolpite dal tempo. La dignità delle rughe si accompagna alla fierezza di chi ha vissuto e tramandato esperienze. Un’immagine emblematica è quella di una cerimonia antichissima, la "bastonatura", durante la quale, per un solo giorno, le donne possono vendicarsi simbolicamente sugli uomini. Qui emerge anche la naturalezza della solidarietà: una bambina disabile accolta e aiutata con spontaneità, un gesto che, in tante società, si è ormai perso.
Diritti Negati: Un viaggio fotografico tra Iraq, Uzbekistan, Afghanistan e Argentina che mette in luce le ingiustizie subite dalle donne e la loro inconsapevolezza dei diritti di cui potrebbero godere. Un'immagine potente è il monumento ai desaparecidos argentini, che richiama il dolore di madri e mogli che hanno perso i loro cari. Un altro scatto immortala una madre con il figlio in braccio, rappresentando la tradizione di portare sempre con sé i bambini, un legame che esprime cura e protezione in culture dove l’infanzia è sacra.
Amore: In questa sezione, Miceli racconta la bellezza della diversità e la naturale accoglienza dei popoli che ha incontrato. Le sue esperienze di viaggio rivelano un’umanità sorprendente: in molte comunità, la diversità è vista come una ricchezza, e l’ospite è accolto con entusiasmo. Gli sguardi immortalati nelle sue fotografie parlano di spontaneità, dignità e una profonda capacità di connessione con l’altro.
L’intento della mostra non è solo artistico, ma anche sociale. Vuole accendere un faro su tematiche che troppo spesso la società ignora: la condizione femminile nei contesti più difficili, la dignità del diverso, il valore della consapevolezza e dell’empatia. Attraverso le sue immagini, Miceli invita il pubblico a guardare oltre, a interrogarsi su cosa significhi nascere donna in parti diverse del mondo e su quanto il caso possa determinare il destino di una vita.
"RI-TRATTO di Donna Mamma non solo Mamma" è più di una semplice esposizione fotografica: è un viaggio emozionale e culturale che spinge alla riflessione, ponendo domande scomode ma necessarie. E lo fa con un linguaggio universale: quello degli sguardi, delle espressioni e delle storie incise nei volti delle donne che, grazie a Saverio Miceli, trovano finalmente spazio e voce.
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