Catanzaro, "Dear Laila" di Basel Zaraa dà il via alla rassegna "Sciò! Il teatro, fuori"

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images Catanzaro, "Dear Laila" di Basel Zaraa dà il via alla rassegna "Sciò! Il teatro, fuori"

  09 maggio 2025 17:11

di GAETANO MARCO GIAIMO

La potenza espressiva del Teatro portata fuori dai teatri per incontrare la città: è questo il senso del progetto internazionale "Sciò! Il teatro, fuori", realizzato in co-produzione con l'Accademia di Belle Arti di Catanzaro e in alleanza col tessuto associativo della città. Si tratta di sette performance di artisti provenienti da sei diverse parti del mondo che mirano a portare l'arte performativa all'interno dello spazio urbano: la rassegna ha avuto inizio oggi con "Dear Laila" dell'artista palestinese Basel Zaara, tra le mura delle Gallerie del San Giovanni di Catanzaro.

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L'esigenza di questa performance, a metà tra messa in scena e installazione artistica, nasce per rispondere alle domande della figlia Laila: la bambina all'età di 5 anni chiede al padre - che oggi vive nel Regno Unito - di sapere qualcosa sulle origini della famiglia. L'uomo è nato e cresciuto nel campo profughi di Yarmouk, a Damasco: la nonna dell'artista fuggì lì nel 1948, 
durante la Nakba, l'esodo forzato del popolo palestinese in seguito alla fondazione dello Stato di Israele e ai violenti attacchi di gruppi armati israeliani. La tematica del conflitto israelo-palestinese risulta attualissima a quasi 80 anni dalla prima vicenda narrata in questa storia.

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Lo spettatore si trova davanti a una scrivania illuminata solamente da due lampade: la performance, da osservare rigorosamente in solitudine, ci immerge nei cimeli e nei ricordi di Zaara, che vuole raccontare la storia della sua famiglia a Laila con un'esperienza multimediale e multisensoriale, che rapisce completamente l'osservatore nei 15 minuti a disposizione per consultare le varie fasi dell'installazione. Di certo, le Gallerie del San Giovanni creano un ambiente ancor più suggestivo: la storia raccontata risulta allo stesso tempo intima e familiare ma anche una vicenda universale, in grado di lasciare qualcosa - sia figurativamente che concretamente - ad ogni suo fruitore. La rassegna proseguirà domani, sulla terrazza del San Giovanni, con "Derniers Feux" di Nemo Flouret.

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