di STEFANIA PAPALEO
Assolti. Assolti dall'accusa di aver attestato falsamente lo stato di malattia di altri colleghi per permettergli di assentarsi dal lavoro anche in pieno lockdown. A distanza di cinque anni dall'operazione "Moliere" che, a ottobre del 2021, ha travolto ben 42 medici, oggi due di loro si sono liberati da quelle accuse di truffa e/o falso ideologico per mano del gup Piero Agosteo, che, in sede di giudizio abbreviato, ha scagionato i dottori Antonia Arabia (perché il fatto non costituisce reato), difesa dall’avvocato Antonio Strongoli, e Giuseppe Parentela (perché il fatto non sussiste), difeso dall’avvocato Ettore Giovanni Fioresta, così attestando il corretto operato seguito dai medici all'epoca dei fatti risalenti al 2020.
L'assoluzione di oggi segue il proscioglimento "perché il fatto non sussiste" avvenuto lo scorso 10 febbraio per 8 medici: Caterina Biamonte, Grazia Polsa Caserta, Maria Giovanna Costanzo, Alessandro De Rosi, Michele Di Cello, Teresa Grillo, Costantino La Face e Francesco Romano.
Contro di loro, la ricostruzione accusatoria messa su dal sostituto procuratore Graziella Viscomi che aveva puntato il dito contro quella malattia di massa "concordata" con i medici di base solo per vendicarsi, in una sorta di "ritorsione", contro l'Asp di Catanzaro e la commissione prefettizia, "colpevoli" di aver tagliato le indennità aggiuntive ai medici del 118. Da lì l'avviso di garanzia partito per 42 medici accusati di truffa e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, tra cui dottori del 118, di guardia medica e di base, che avrebbero così conseguito un ingiusto profitto pari alla retribuzione percepita nel periodo di malattia in cui non avrebbero svolto la propria attività. Quindi, la chiusura indagini per 38 indagati, dopo lo stralcio di 4 posizioni, e infine l'udienza preliminare che oggi è sfociata nell'assoluzione per due imputati.
L'udienza preliminare, dunque, andrà avanti per altri 28 imputati che saranno giudicati con il rito ordinario, con la decisione del gup di accogliere o meno la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura. I medici sono: Adele Antonini, 57 anni, di Catanzaro; Aristide Anfosso, 68 anni, di Catanzaro; Antonia Arabia, 58 anni, di Girifalco; Elisabetta Burdino, 59 anni, di Girifalco; Rosetta Caristo, 65 anni, di Petrizzi; Eliseo Ciccone, 78 anni, di Catanzaro; Giuseppe Foderaro, 62 anni, Sorradile; Maria Rita Foresta, 56 anni, di Soverato; Pasqualina Gargiulo, 77 anni, di Catanzaro; Vincenzo Lentini, 63 anni, di Badolato, Anna Leuzzi; 66 anni, di Badolato; Emilio Leuzzi, 61 anni, di Badolato; Lucia Antonia Lucano, 62 anni, di Simeri Crichi; Emma Loiero, 56 anni, di Catanzaro; Francesco Mazza, 66 anni, di Carlopoli; Rosina Palermo 58 anni, di Mottafallone; Giuseppe Parentela, 63 anni, di Catanzaro; Luigi Puccio, 66 anni, di Catanzaro; Antonio Sacco, 41 anni, di Siracusa; Vincenzo Sacco, 74 anni, di Catanzaro; Antonio Scerra, 61 anni, di Catanzaro; Antonio Scuteri, 61 anni, di Soverato; Antonio Severini, 63 anni, di Squillace; Antonino Simio, 65 anni, di Catanzaro; Samuel Staglianò, 34 anni, Satriano; Angela Stranieri, 41 anni, di Girifalco; Domenico Alberto Tavano, 68 anni, di Catanzaro; Teresa Tropea, 67 anni, di Soverato; Vittorio Ventura, 70 anni, di Carlopoli e Bruno Giuseppe Viscomi, 66 anni, Isca sullo Ionio.
A difenderli ci sono gli avvocati Gregorio Viscomi, Armando Scarpino, Vincenzo Varano, Federico Sapia, Orlando Sapia, Ferdinando Scalamandrè, Nunzio Raimondi e Nicola Loiero, Francesco Iacopino.
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