Catanzaro-FeralpiSalò, Vivarini resta con i piedi per terra: "Guardare la classifica ora non serve"

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Vincenzo Vivarini, tecnico del Catanzaro

"Ho 24 giocatori che stanno sul pezzo, vogliono il risultato, non è importante chi è titolare o chi subentra, l'importante è fare squadra" ha aggiunto il tecnico giallorosso

  21 ottobre 2023 20:31

di FILIPPO COPPOLETTA

Un Catanzaro che vince e convince ma soprattutto si consolida, entra nell'ottica di questa Serie B e regala gioie ed emozioni al tifo giallorosso che anche in questa decima giornata ha riempito di calore il Ceravolo, tornando a casa con la soddisfazione dei tre punti conquistati e di un 3-0 che ha messo al tappeto la Feralpisalò

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Con i suoi 21 punti, la squadra di Vincenzo Vivarini si trova attualmente in seconda posizione, a due punti dalla capolista ma sempre in attesa dei risultati di Palermo e Venezia che scenderanno in campo domani. La prima della due, tra l'altro, deve ancora recuperare un match. Ma questi dati non interessano al tecnico giallorosso. Per Vivarini, infatti, lo sguardo della sua squadra alla classifica attuale potrebbe solo creare problemi, potrebbe farli rilassare al punto da abbassare intensità, rabbia e cattiveria che sono fondamentali in questo campionato. 

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"Si può guardare alla classifica forse a marzo o aprile" ha detto l'allenatore delle Aquile, che riconosce comunque come questi punti posso comunque giocare un ruolo importante per i supporter "che - ha detto in sala stampa - regalano in ogni partita grande spettacolo". 

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"Io però ragiono con razionalità e bisogna stare fissati con i piedi per terra. altrimenti corri il rischio di fare figuracce, considerando il fatto che fino ad oggi le partite sono state sempre molto equilibrate" ha specificato ancora Vivarini.

Nell'analisi della partita, il tecnico ha ravvisato un primo tempo in cui è mancata l’attenzione sulla fase del non possesso. "Siamo stati poco attenti e non abbiamo dato continuità alle cose fatte bene, abbiamo concesso troppe ripartenza e sono mancati alcuni accorgimenti che avevamo studiato e sui quali siamo stati troppo superficiali" ha aggiunto, specificando invece come nel secondo tempo sia andata molto meglio: "Abbiamo messo apposto l’aspetto del non possesso e siamo venuti fuori alla grande".

"Gli episodi bisogna crearli - ha detto Vivarini - lavorando bene in fase di non possesso i risultati sono questi: rubi palla e ottieni episodi a favore". Note di merito per Veroli, "straordinario", così come Katseris. Ma per Vivarini il risultato lo fa sempre la squadra. "Ho 24 giocatori che stanno sul pezzo durante la settimana, vogliono il risultato, alcuni si accontentano di subentrare, altri hanno la fortuna di ripartire dall’inizio ma non è importante questo, l’importate è fare squadra" ha rimarcato Vivarini, dicendosi contento del lavoro dei suoi.

Ottima la combinazione e l'intesa che si sta costruendo tra Donnarumma e Iemmello. "Con Donnarumma abbiamo lavorato molto sull’aspetto dell’intensità e la prestazione inizia ad essere quella buona, abbiamo la possibilità di avere un giocatore importante in condizione giusta" ha descritto il tecnico giallorosso, che soffermandosi poi su Iemmello ha parlato di "un ragazzo eccezionale che può giocare ovunque lo metti, oggi poteva fare meglio - ha comunque ravvisato - loro alzavano sempre la mezz’ala destra e aveva sempre molto spazio sull’area di Vandeputte, potevamo sfruttarlo meglio".

Non vuole recriminare niente ai suoi Stefani Vecchi, il tecnico della Feralisalò, che descrive in sala stampa una serie di episodi ed occasioni sfumate che hanno determinato il risultato della gara. “Abbiamo subito il primo goal per un infortunio difensivo, poi il goal del 3-0 è stato rocambolesco” descrive Vecchi che sta imparando bene i meccanismi della serie cadetta considerando il fatto di riuscire a costruire maggiori occasioni a proprio favore e cercare in ogni modo di evitare di creare per gli avversari.

“Bisognassi lavorare sugli errori, crescere, perché così non è abbastanza” aggiunge il tecnico dei lombardi che mantiene l’impressione di “una squadra ben organizzata che va in campo per fare  bene”. L’antidoto, per lui, è quello di migliorare le qualità dei singoli. "È un momento in cui i ragazzi sentono la pressione di fare risultato e qualcuno non è molto tranquillo - ha aggiunto - Bisogna fare 95 minuti in cui si sbaglia meno sia dietro che avanti".

"Le gare vanno interpretate anche in base alla forza degli avversari, dovevamo essere bravi ad accorciare e ripartire, in fase di possesso creare occasioni per ribaltare l’azione ed essere più presenti nella parte avversaria - ha concluso Vecchi - Ci siamo trovati davanti una squadra sulle ali dell’entusiasmo, noi ora abbiamo bisogno di altro".

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