di GAETANO MARCO GIAIMO
Un'opera innovativa, ponte tra tradizione e innovazione, nel pieno rispetto del titolo "CambiaMenti. Linguaggi senza tempo": è questo "Cleopatra", l'inedita opera in due atti di Alessandro Meacci su testo di Marco Maria Tosolini che verrà portata in scena in prima nazionale assoluta domani sera al Teatro Politeama di Catanzaro come atto inaugurale della XXII Edizione del Festival d'Autunno. Questo pomeriggio, nel foyer del teatro, l'opera lirica è stata presentata in conferenza stampa, anticipando l'esibizione di domani che è pronta a offrire una nuova prospettiva sulla figura della sovrana egizia, concentrandosi sull'emancipazione femminile e rifiutando le ideologie moderne che dipingono la protagonista come una "vedova nera".
A presiedere e dar via alla conferenza è stata l'ideatrice e Direttrice Artistica del Festival, Antonietta Santacroce: "Cleopatra è coprodotta dal Festival d'Autunno e da Roma Tre Orchestra e si inserisce nella tre giorni della kermesse che ho voluto a Catanzaro al termine dell'anteprima estiva per dare il senso del cartellone di quest'anno, con tre prime nazionali che omaggiano i nuovi linguaggi declinati in danza, musica e teatro". La direttrice ha introdotto anche alcuni ballerini della Cornelia Dance Company che, questa sera, si esibiranno al Teatro Comunale del capoluogo con "To My Skin", progetto dedicato agli effetti del cambiamento climatico: "La tematica dell'ambiente è sempre stata cara al Festival, che l'anno scorso ha anche ricevuto il bollino Eco Events di Legambiente". La delegazione di Cornelia Dance ha spiegato come il loro lavoro si incentri su problematiche che possano avvicinare il pubblico e farlo interagire attivamente con le emozioni trasmesse tramite il movimento del corpo, ponendo molta attenzione anche sulla scelta di luci, costumi e elementi di contorno all'esibizione.
Antonietta Santacroce ha ricordato che l'attenzione ai nuovi linguaggi anche in musica ha portato alla coraggiosa scelta di far debuttare proprio a Catanzaro un'opera come Cleopatra, considerata innovativa soprattutto per il lavoro del compositore Meacci. La sovrintendente della Fondazione Politeama ha messo in evidenza anche come sia stato possibile portare un così grande numero di prime nazionali grazie al contributo fondamentale del bando triennale proposto lo scorso anno dalla Regione Calabria, perché "una pianificazione triennale permette di accogliere diverse produzioni che hanno bisogno di tempo e risorse per essere avviate", ringraziando anche la Fondazione Carical e lo sponsor Main Solution. La parola è poi passata ad Alessandro Meacci: "La città di Catanzaro ci fa un grande dono con questa prima assoluta: come il faro di Alessandria illumina l'avvenire musicale della nostra nazione. Cleopatra è un'opera di una squadra che lavora incessantemente da gennaio e che verrà scoperta dal pubblico presente in sala domani in tutta la sua complessità. Abbiamo degli strumenti costruiti appositamente per quest'opera e che fa comprendere la forza della lirica nell'associarsi ad altre arti come l'artigianato musicale. L'intento di Cleopatra è togliere la patina di questo personaggio come lo conosce il pubblico: lei fu soprattutto politica, intellettuale, filosofa, madre, compagna, figlia. Abbiamo svolto una minuziosa ricerca scientifica: partendo dal ricreare il volto accurato di Cleopatra, come ricostruito dalla scienziata Chantal Milani, per proseguire con un lavoro linguistico sull'antico egizio, che fa parte del libretto scritto da Marco Maria Tosolini assieme a greco, latino e italiano, con un grande sforzo per individuare termini antichi trasmessi all'arabo moderno. Dal punto di vista musicale, sono stati riuniti diversi linguaggi del nostro tempo in una condensazione che li fa incontrare in una loro coerenza interna. Ci saranno elementi di musica elettronica oltre agli strumenti musicali suonati dall'orchestra e il tutto si inserisce nella drammaturgia":
Il direttore d'orchestra, il Maestro Massimiliano Caldi, ha accettato questa sfida avvincente: "La musica di Meacci non è classificabile, in senso positivo, perché incarna perfettamente lo spirito dei linguaggi senza tempo. La prima di Cleopatra a Catanzaro fa onore alla città perché evidentemente ha visioni illuminate. La musica, nel caso di Alessandro, è una non musica, perché lui non fa sentire sé stesso, è un compositore interprete, talmente soggettivo che sparisce mentre lo ascoltiamo. Il testo dell'opera è complesso e quindi lo spettatore si concentrerà su ciò che accade in scena. L'orchestra sarà sul palco in posizione defilata per dar vita a questo tutt'uno di elementi. Il pubblico dovrà prestare attenzione perché si tratta di un'opera immersiva, che non lascia neutrali: o la si ama o la si odia". Erica Salbego, alla regia, si è collegata a quest'ultimo pensiero per dare avvio al suo intervento: "Da qui nasce il mio pensiero registico. Lavoro da tanto con Alessandro e, dalle prime note composte per Cleopatra, abbiamo avuto voglia di fare amare quest'opera e questo personaggio al pubblico. Il percorso è stato interessante perché lui è partito con il suo pensiero musicale, sviluppandolo anche grazie alle nuove tecnologie, utilizzando la sua sensibilità per creare la sua visione di opera lirica. Il libretto può coinvolgere un'ampia fascia di pubblico e costruire il palcoscenico su due menti come Meacci e Tosolini per me è stata una sfida ma anche una gioia enorme. Il palco sarà diviso in due triangoli e la miscellanea che ne verrà fuori, con elementi minimali e costumi ridotti, passerà in secondo piano rispetto a personaggi e vicenda".
Le scenografie sono un altro elemento chiave dell'opera, in cui il volto diventa musica, lingua, immagine: l'elemento visivo dunque non poteva essere secondario e per questo ci si è affidati alle scenografie digitali di Annalisa Scarpa. "Dal 1992 lavoro utilizzando strumenti tecnologici", ha dichiarato l'artista, "mi sono sentita alter ego della musica di Alessandro perché entrambi utilizziamo strumenti e linguaggi nuovi per esprimerci e portare avanti l'arte". La presentatrice d'eccezione della serata sarà il soprano Maria Carfora, dal 2021 anche voce per Radio Rai nella divulgazione della musica lirica: "Quando ho conosciuto Alessandro ho capito che aveva le qualità di un musicista di spessore. Una mente illuminata come quella del Maestro Caldi non poteva non sposare un progetto così di valore, che racconta il passato con strumenti innovativi e linguaggi moderni". Cleopatra, nonostante le numerose opere dedicate al personaggio, si preannuncia dunque come uno spettacolo unico e pronto ad innovare il genere: l'appuntamento va a domani sera, alle ore 21, al Teatro Politeama, per uno spettacolo in due atti che avrà la durata di circa un paio d'ore e vuole coinvolgere il più possibile i propri spettatori nel racconto di una figura storica dalle mille sfaccettature. Dopo l'esordio a Catanzaro, la prima replica si terrà lunedì, al Teatro Palladium di Roma.
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