"Il Comune di Catanzaro ha ottenuto – per vero in virtù di un programma presentato dalla precedente amministrazione – un finanziamento per la riqualificazione e rigenerazione urbana del quartiere di Gagliano. Vale a dire, un insieme di interventi volti a recuperare il patrimonio edilizio di un territorio, tra cui ad esempio centri storici, aree urbane dismesse e vecchi quartieri residenziali, per ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale ed al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, i quali possono consistere in interventi, ad esempio, su edifici, piazze e giardini pubblici che risultano essere degradati e/o usurati ovvero di mobilità sostenibile".
Lo scrivono i consiglieri comunali di Azione Valerio Donato, Gianni Parisi e Stefano Veraldi che ribadiscono come "il quartiere di Gagliano è interessato da uno stato di degrado edilizio ed urbanistico del centro abitato, il quale è stato interessato dal graduale abbandono, con una grave sconfitta di una parte, forse la più risalente, della città e comunque di particolare pregio socio-culturale".
"Sarebbe stata dunque più che opportuna una progettazione idonea a determinare, in quella parte della città – come per vero in tante altre – una riqualificazione in grado di introdurre fattori produttivi, sì da rilanciare l’economia del quartiere e indurre una migliore coesione con l’intero territorio cittadino, anche mediante interventi per il miglioramento del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale; mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive".
"L’attuale amministrazione comunale ha scelto di realizzare un sottopasso per migliorare il tratto stradale di collegamento della parte posta a nord del Quartiere [contrada Lenza], mediante opere che sono destinate ad assorbire la gran parte del finanziamento. Una scelta molto discutibile poiché trascura l’impellente necessità di non lasciar definitivamente degradare l’intero quartiere. Sembra tuttavia ancor più grave la circostanza che il progetto ipotizzato è irrealizzabile. Ragioni tecniche è ragioni economiche rendono impossibile questo obiettivo. Sì che il pomposo annuncio di realizzare l’opera [pur importante, ma certamente non prioritaria] potrebbe rimanere una vana promessa; un ennesimo slogan, una ulteriore beffa dell’Amministrazione Fiorita, consumata questa volta, a danno dei cittadini di Gagliano".
"Ed infatti, scavalcando le commissioni, oggi, l’opera che si ipotizza richiede uno scavo lungo per circa 160 ml, con una profondità in media di circa 7/8 ml. Un’opera che richiede dunque la realizzazione di una significativa palificazione e/o strutture di sostegno delle paratie; la regimentazione degli ingenti flussi di acque piovane, presenti nella zona nel periodo invernale; costose espropriazioni di terreni privati. Aspetti per i quali è necessario sostenere costi non previsti nel conto economico dei lavori. Basti considerare che per gli espropri sono previsti importi per 30.000 €, mentre è necessaria una somma di circa 300.000 euro"
"In tale contesto è elevato il rischio che, una volta avviati e realizzato lo scavo, i lavori rimangano incompleti, con una pericolosa modificazione dello stato dei luoghi, la quale può determinare ingentissimi danni per il territorio, per i cittadini e per l’amministrazione. Nel caso in cui l’Amministrazione Fiorita dovesse ritenere comunque opportuno investire su un’opera di collegamento di contrada Lenza sarebbe forse preferibile verificare altre soluzioni, le quali potrebbero richiedere opere meno costose e/o meno rischiose [come forse un sovrappasso in adiacenza all’attuale stazione ferroviaria o un sottopasso su via Jerocades], con un investimento meno costoso e dunque tale da “liberare” risorse per una vera e più importante attività di rigenerazione del quartiere di Gagliano. Come sempre, continuiamo a essere sempre disponibili al confronto e con proposte concrete. Anche in questo caso, l’amministrazione Fiorita ha, tuttavia, delegittimato le funzioni delle Commissioni Consiliari, composte dagli eletti e che ricordiamo esercitano funzioni consultive e preparatorie degli atti e dei provvedimenti consiliari oltre che di controllo sull’attività dell’Amministrazione comunale"
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