Di seguito una nota stampa a firma dei residenti (esasperati e stanchi) di Piazza Politeama di Catanzaro.
"A Catanzaro, purtroppo, esistono ancora spazi nei quali la legalità ha delle regole diverse rispetto ad altri; esistono cittadini la cui voce si sente di meno, senza che nessuno abbia il coraggio di dirlo apertamente. Si sospira, si fa un applauso all’evento riuscito, epperò ci si gira dall’altra parte quando il problema riguarda “gli altri”.
Non parliamo di quei quartieri di periferia, così spesso assurti alla ribalta, per disagi e problematiche sociali, si tratta - invece - del cuore pulsante della città, del suo splendido Teatro, nelle cui vicinanze ormai vige un totale Far-West a cielo aperto, degno dei più prestigiosi set cinematografici.
Allora proviamo ad unirci, noi seppur piccoli e pochi, noi che da sempre viviamo questo lembo di terra, perché, se quattro-cinque famiglie chiamano le forze dell’ordine alle 2 di notte, durante le festività natalizie e nessuno si presenta, vuol dire che qualcosa di singolare sta succedendo.
Eppure la scena è quotidianamente di dominio pubblico: le autovetture sono parcheggiate in ogni dove, sui marciapiedi, davanti le saracinesche dei negozi (persino della farmacia!), a chiudere garage privati e porte di accesso, moderni ornamenti nei pressi della fontana della piazza, bizzarri fino a quando non occupano anche i posti riservati ai disabili. Spazi pubblici deturpati da ostacoli improvvisati, piante o scatoloni, cartellonistica e qualsiasi altro mezzo per “prendere terreno”. E poi c’è lei, la musica, assoluta e selvaggia protagonista.
Le casse di diffusione del bar, di qualità pari a quelle delle migliori discoteche della riviera romagnola, le cui onde somigliano sinistramente alle vibrazioni di terremoti, con durata interminabile dalle prime ombre della sera, fin quasi all’alba. Chissà a cosa e per chi varrà l’ordinanza per la regolazione della movida quando poi, esausti dopo aver richiesto ripetutamente ai titolari la gentilezza di abbassare il volume, quanto narrato viene denunciato alla Procura della Repubblica, viene comunicato tramite legali al Comune, alla polizia municipale, il tutto condito da quotidiane chiamate alle forze dell’ordine per segnalare che i decibel sono arrivati a un livello insostenibile. Ad oggi, dopo anni di continue lamentele, nessuno ha fatto più che alzare il sopracciglio. Nessuno. Dal più alto al più basso in grado. Ma il Capodanno è stato un successone! la città sta rinascendo, è piena di locali, si vola sulle ali di questo - ormai famoso - “vento” del cambiamento. Ne siamo felici, entusiasti. Noi però, nonostante gli infissi chiusi, sentiamo sempre la stessa melodia a tutto volume, a prescindere dai colori che governano la città.
Dopo una giornata di lavoro, chi studia, chi è ammalato, gli anziani, chi deve riposare perché lavora di notte, i professionisti, chi - semplicemente - almeno in casa propria, vorrebbe stare in tranquillità, davanti il Politeama non può più farlo. Non sappiamo se sia più sconfortante chi non rispetta le regole con questa pervicacia o chi dovrebbe farle rispettare. Eppure, tramite gli organi di stampa, che ora attenzioniamo per diffondere il nostro grido di allarme, abbiamo appreso che alcuni locali sono stati controllati con apparecchi fonometrici e sanzionati immediatamente. Quindi c’è ancora qualcosa che non va se i controlli non sono fatti in modo equo e diffuso.
La città la fanno i cittadini e questo è uno scorcio della nostra amata (o odiata a questo punto) Catanzaro: chi ama qualcosa, chi tiene alla crescita, non aspira al degrado, ma alla civiltà ed al benessere di tutti, non dei soliti noti. Sono più di cinque anni che subiamo una vera e propria invasione barbarica, soli e inascoltati, fronteggiamo il poco rispetto del prossimo avallato da troppi mancati interventi da chi dovrebbe tutelarci, eppure continueremo a provare ad ottenere, tramite ognuno dei mezzi leciti e legali a disposizione, il rispetto di un diritto basilare, quello alla quiete e al riposo, purtroppo, ancora non scontato per noi".
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