Catanzaro, i residenti di piazza Politeama esasperati: "Da cinque anni subiamo un'invasione barbarica"

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  03 gennaio 2024 19:07

Di seguito una nota stampa a firma dei residenti (esasperati e stanchi) di Piazza Politeama di Catanzaro.

"A  Catanzaro,  purtroppo,  esistono  ancora  spazi  nei  quali  la  legalità  ha  delle regole diverse rispetto  ad  altri;  esistono cittadini  la  cui  voce  si  sente  di  meno, senza che nessuno abbia il coraggio di dirlo apertamente. Si sospira, si fa un applauso all’evento riuscito, epperò ci si gira dall’altra parte quando il problema  riguarda “gli  altri”.  

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Non  parliamo di quei quartieri di periferia, così spesso assurti alla ribalta, per disagi e problematiche sociali, si tratta - invece - del cuore pulsante della città, del suo splendido Teatro, nelle cui vicinanze ormai vige un totale Far-West a cielo aperto, degno dei più prestigiosi set cinematografici.  

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Allora proviamo ad unirci, noi seppur piccoli e pochi, noi che da sempre viviamo questo lembo  di terra, perché, se quattro-cinque famiglie chiamano le forze dell’ordine alle 2 di notte, durante le festività natalizie e nessuno si presenta, vuol dire che qualcosa di singolare sta succedendo.
Eppure la scena è quotidianamente di dominio pubblico: le autovetture sono parcheggiate in  ogni  dove,  sui  marciapiedi, davanti le saracinesche  dei  negozi (persino della farmacia!), a chiudere garage privati e porte di accesso, moderni ornamenti nei pressi della  fontana della piazza, bizzarri fino a quando non occupano anche i posti riservati ai disabili. Spazi pubblici deturpati da ostacoli improvvisati, piante o scatoloni, cartellonistica e qualsiasi  altro mezzo per “prendere terreno”. E poi c’è lei, la musica, assoluta e selvaggia protagonista. 

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Le  casse di  diffusione  del  bar, di  qualità pari  a  quelle delle migliori  discoteche  della  riviera romagnola,  le  cui  onde somigliano  sinistramente  alle  vibrazioni  di  terremoti,  con  durata interminabile  dalle  prime  ombre  della  sera,  fin  quasi  all’alba. Chissà  a  cosa e  per  chi varrà l’ordinanza  per  la  regolazione  della  movida  quando  poi,  esausti  dopo  aver  richiesto ripetutamente ai titolari la gentilezza di abbassare il volume, quanto narrato viene denunciato alla  Procura  della  Repubblica,  viene  comunicato  tramite  legali  al  Comune,  alla  polizia municipale, il  tutto condito da quotidiane chiamate alle  forze dell’ordine per segnalare che i decibel sono  arrivati  a  un  livello  insostenibile.  Ad  oggi,  dopo  anni  di  continue lamentele, nessuno ha fatto più che alzare il sopracciglio. Nessuno. Dal più alto al più basso in grado. Ma il Capodanno è stato un successone! la città sta rinascendo, è piena di locali, si vola sulle ali di questo  - ormai  famoso  - “vento”  del  cambiamento.  Ne  siamo  felici,  entusiasti.  Noi però, nonostante gli infissi chiusi, sentiamo sempre la stessa melodia a tutto volume, a prescindere dai colori che governano la città. 

Dopo una giornata di lavoro, chi studia, chi è ammalato, gli anziani, chi deve riposare perché lavora di notte, i professionisti, chi - semplicemente - almeno in casa propria, vorrebbe stare in tranquillità, davanti il Politeama non può più farlo. Non  sappiamo se  sia  più  sconfortante  chi  non  rispetta le  regole  con  questa  pervicacia o chi dovrebbe  farle  rispettare. Eppure,  tramite  gli  organi  di  stampa, che  ora attenzioniamo per diffondere il nostro grido di allarme, abbiamo appreso che alcuni locali sono stati controllati con apparecchi fonometrici e sanzionati immediatamente. Quindi c’è ancora qualcosa che non va se i controlli non sono fatti in modo equo e diffuso.

La città la fanno i cittadini e questo è uno scorcio della nostra amata (o odiata a questo punto) Catanzaro: chi ama qualcosa, chi tiene alla crescita, non aspira al degrado, ma alla civiltà ed al benessere di tutti, non dei soliti noti. Sono più di cinque anni che subiamo una vera e propria invasione barbarica, soli e inascoltati, fronteggiamo il poco rispetto del prossimo avallato da troppi  mancati  interventi  da  chi  dovrebbe  tutelarci,  eppure continueremo a provare ad ottenere, tramite ognuno dei mezzi leciti e legali a disposizione, il rispetto di un diritto basilare, quello alla quiete e al riposo, purtroppo, ancora non scontato per noi".

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