di FRANCESCO IULIANO
Uno spettacolo teatrale per celebrare la 65esima Giornata nazionale del Cieco. E’ l’idea della sezione di Catanzaro dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti che ha organizzato, per la serata del 16 dicembre prossimo, con inizio alle 20, presso il Teatro Politeama di Catanzaro, lo spettacolo dal titolo “Padre io sono cieco, può un cieco guidare altri ciechi?”, giunto quest’anno all’ottava edizione.
Questa mattina, nella sala convegni del Complesso Monumentale del San Giovanni, la presentazione ufficiale dello spettacolo.
Moderati da Domenico Gareri, hanno partecipato, con la presidente della sezione Uic, Luciana Loprete, Beniamino Chiappetta, il presidente del Consiglio comunale, Gianmichele Bosco, l’assessore comunale al Turismo, Antonio Borello.
"Quella che abbiamo organizzato - ha detto Luciana Loprete - è una serata che vuole tirare le somme di un intero anno, di intere giornate, di progetti elaborati tra persone con disabilità sensoriale e non solo. Molto spesso ci troviamo a sostituire le amministrazioni pubbliche che, vuoi per carenza di personale e/o per mancanza di disponibilità finanziarie lasciano indietro queste categorie più fragili. Lo spettacolo riteniamo serva ai cittadini per abbattere quel muro di pregiudizi e di indifferenza che ci separa e per fargli comprendere, nonostante la condizione di disabilità, attraverso l’arte, la musica, lo spettacolo, quanto è importante essere uniti".
In apertura i saluti di Gianmichele Bosco che ha sostenuto come "la cultura e l’arte, siano necessarie per abbattere tutte le distanze sociali. Come Amministrazione - ha aggiunto - crediamo in attività come quella che presentiamo. Crediamo fermamente che non ci debbano essere barriere e muri mentali che dividano le persone. Un’iniziativa che può fare solo che bene alla città" e di Antonio Borrello che, nel ringraziare Luciana Loprete per l’iniziativa, ha elogiato le persone come quelle rappresentate dall’Unione italiana ciechi, che amano stare insieme e condividere un percorso di vita ed artistico".
Lo spettacolo - è stato spiegato - prende il titolo da un passo del Vangelo a testimonianza del fatto che intende partire da una forte base di umanità e di promozione dei valori e della cultura dell’attenzione ai bisogni delle persone. L’evento rientra in un percorso che, attraverso gli strumenti di comunicazione, vuole sensibilizzare sul tema della cecità e delle abilità diverse mostrando, attraverso il linguaggio dell'arte e dello spettacolo, le diverse capacità e gli strumenti di maggiore integrazione ed abbattimento del pregiudizio verso i non vedenti. L’evento prevede l’esibizione di vari artisti non vedenti che daranno un segno tangibile dei risultati che si possono ottenere anche in condizioni di particolari minorazioni sensoriali o fisiche. Uno spettacolo fatto di musica e di arte, con abilità diverse, e che racconta un mondo in apparenza fragile ma che ha dentro di sé forza e coraggio: il mondo dei non vedenti, Persone che pur vivendo in condizioni di difficoltà, diventano, essi stessi, eccezionali testimonial della bellezza della musica e dell’arte e soprattutto della vita.
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