"Da lunedì ci rimboccheremo tutti le maniche e “a Maronna ci accompagni”". Così il nuovo procuratore di Catanzaro Salvatore Curcio al termine del suo intervento di insediamento. Un pensiero speciale per la collega Debora Rizzo per il momento difficile che sta vivendo e il grazie finale "a tutti i ragazzi della mia scorta e a mia moglie Rossella e miei figli che mi hanno sempre sostenuti nei momenti più difficili". "La Procura di Catanzaro sarà caratterizzata dalla continuità e dalla coesione tra tutti i magistrati, e sarà aperta a tutti". Poi Curcio ha ricordato l’esortazione di Livatino, “siate sempre operatori di giustizia e non di mero diritto”. Forza e coraggio, non abbassate mai la guardia, dico ai più giovani, mai cercare scorciatoie e sapere ascoltare perché più che un potere, esercitiamo un servizio per la popolazione".
“Operiamo in un territorio difficile in cui la credibilità istituzioni è essenziale, ma la credibilità è figlia della coerenza. Raccolgo la sfida ma vorrei che fosse chiaro che l’azione repressiva dello Stato non basta da sola contro la ‘ndrangheta, ci vuole l'impegno di tutti. Il più grande regalo fatto alla ‘ndrangheta è stato quello di aver delegato la lotta solo alla magistratura e alle forze di ordine, invece serve l’impegno di tutti perché non c'è più spazio per la fuga immobile e il disimpegno sociale”.
"Riforma del tutto inutile presa così com’è"
“Non c'è nessuna lotta intestina, semplicemente la magistratura ritiene che separare la figura del pubblico ministero da quella del giudice sia un arretramento sotto più profili” ha detto il neo procuratore della Repubblica di Catanzaro, Salvatore Curcio con riferimento alle polemiche sulla giustizia tra magistratura e politica e alla riforma del governo. “Perché – ha sostenuto Curcio - separare il pm dalla cultura della giurisdizione, dalla cultura della prova e del rispetto delle garanzie, secondo me, non rappresenta un buon investimento. Bisogna difendere l'autonomia e l'indipendenza del pubblico ministero. Questa riforma non ha nemmeno una spiegazione o una causa logica se andiamo a verificare poi i numeri. Il passaggio di funzioni dalla giudicante alla requirente e viceversa rappresenta meno dell'1%, quindi – ha proseguito il procuratore di Catanzaro - è una riforma che, presa così com'è, di per sé è del tutto inutile e che sicuramente non risolverà la problematica connessa alla speditezza dei processi e alla celerità della definizione dei procedimenti penali. Sono altri i profili e le prospettive su cui forse si dovrebbe intervenire”.
GLI AUGURI DI GRATTERI
"Arriva per primo e va via sempre per ultimo. La tua porta sia sempre aperta, apri uno sportello per gli ultimi e parla con tutti, ascolta perché i calabresi non sono masochisti ma vogliono essere ascoltati" . Così Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Napoli, rivolgendosi al procuratore Curcio.
"Fai innesti di giovani in Dda perché così si cresce, è importante creare un vivaio, fatti aiutare dalle procure circondariali e fidati molto di Capomolla che è una grande persona". E infine: "Ti auguro tanta fortuna, mi auguro che farai meglio di noi ma ce la farai solo se ti dedicherai all’ufficio 12 ore al giorno". “Oggi non è la giornata, non mi interessa: io quello che dovevo dire l’ho sempre detto in modo diretto guardando le persone negli occhi” ha spiegato Nicola Gratteri, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulle polemiche tra politica e magistratura e sulla riforma del governo, a margine dell’insediamento del nuovo procuratore di Catanzaro, Salvatore Curcio.
L'INTERVENTO DI MELILLO
Il nuovo procuratore di Catanzaro, Salvatore Curcio, ”saprà continuare a tessere quella paziente opera di contrasto delle trame di un’organizzazione straordinariamente pericolosa come la ‘ndrangheta. Parola che per la verità, insieme a quella più ampia di mafia o di mafie, riecheggia sempre di meno nel dibattito pubblico”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia, Giovanni Melillo, nel suo intervento alla cerimonia di insediamento del nuovo procuratore di Catanzaro, Salvatore Curcio. “Oggi – ha proseguito Melillo - è un giorno importante perché la procura di Catanzaro trova una guida capace, dalle mani salde, Salvatore Curcio, che saprà operare con rigore e attenzione e soprattutto ascoltando la domanda di giustizia che viene da questa straordinaria ma sfortunata terra. Curcio - ha aggiunto - è un magistrato di grande esperienza, che ha esercitato con grande efficacia e importanti risultati funzioni direttive in un territorio difficile, sarà garante della coesione dell’ufficio, della necessaria collaborazione con gli altri uffici giudiziari e le altre istituzioni, sarà garante della continuità nel rapporto di mutua fiducia tra la procura e tutte le forze di polizia che operano in questo distretto e che fanno un duro lavoro. Curcio – ha sostenuto poi il procuratore nazionale antimafia - sarà garante della continuità della pluriennale efficacia stagione di orgoglio della magistratura requirente catanzarese, sarà anche della continuità del ruolo propositivo, collaborativo e fecondo che la procura distrettuale di Catanzaro ha assicurato all’esercizio delle funzioni di coordinamento in capo al procuratore della Dna, saprà continuare a tessere quella paziente opera di contrasto delle trame di un’organizzazione straordinariamente pericolosa come la ‘ndrangheta. Parola che per la verità, insieme a quella più ampia di mafia o di mafie, riecheggia sempre di meno nel dibattito pubblico, persino nelle cerimonie di inaugurazione di anno giudiziario ho visto questa parola pronunciata poche volte, troppo poche volte. Perché – ha rimarcato Melillo - la desuetudine nell’impiego di queste parole rivela la pretesa di porre la questione criminale in un angolo, ai margini del dibattito pubblico, ai margini dell’impegno complessivo delle istituzioni. E nessuna terra come la Calabria sa quanto la questione criminale sia componente fondamentale di una più generale e anch’essa assolutamente dimenticata questione meridionale”.
Secondo Melillo la ‘ndrangheta è un potere criminale espansivo su scala globale, per il ruolo assunto nei sistemi criminali integrati che governano il narcotraffico a livello planetario e il flusso di riciclaggio degli enormi proventi che genera il narcotraffico, ma la 'ndrangheta è un potere criminale espansivo anche in un’altra dimensione, che ben conoscono le regioni centro-settentrionali d’Italia e le altre Regioni dell’Europa, un potere fatto non di ostentazione nella violenza e nella capacità di intimidazione ma di esercizio silenzioso e paziente di due fondamentali norme di linguaggio che la rendono capace di mimetizzarsi: la frode fiscale e la corruzione. C’è molto lavoro da fare ma – ha concluso il capo della Dna - il procuratore Curcio saprà farlo, e avrà tutto il sostegno del mio ufficio, la Procura di Catanzaro non sarà mai lasciata sola”.
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