Catanzaro. Jonny Corsi: "Bloccata in commissione la modifica del regolamento sul Patrimonio. Cardamone col cerino in mano"

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Antonio Corsi
  18 marzo 2021 15:46

“E’ morta oggi in commissione consiliare la proposta di modifica al Regolamento Gestione del Patrimonio Immobiliare, e più in particolare l’articolo 48, che di fatto avrebbe espropriato di una funzione prevista per legge il Consiglio Comunale, trasferendo l’iniziativa alla Giunta e quindi all’assessore al ramo, quello del Patrimonio”. Così in una nota Jonny Corsi, consigliere comunale del Gruppo Misto di Catanzaro.

“Non è passata la strategia politicamente sospetta messa in piedi dall’assessore Cardamone e dagli uffici comunali, visto che anche su mia richiesta, condivisa da tutti i consiglieri di maggioranza e di opposizione, si è chiesto il ritiro della pratica. La condivisione unanime ha lasciato nei fatti l’assessore Cardamone con il cerino in mano, anche perché i tre presidenti della commissione congiunta, Ursino, Renda e Talarico hanno avanzato formale richiesta del ritiro della pratica di modifica al regolamento. E già questo di per se è un fatto politico di grande rilevanza, nei fatti l’assessore Cardamone non trova sostegno in commissione, nella maggioranza e nemmeno nel presunto gruppo di Forza Italia e satelliti”, continua Corsi.

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“Per quanto appartiene al mio incarico istituzionale- conclude- avevo chiaramente indicato che legalità e trasparenza sono gli obiettivi della mia azione in Consiglio comunale, ma credo che in tanti non lo abbiano capito, ecco perché si continua con una disinvoltura oscena a tentare di piegare le azioni amministrative alla necessità politiche(?) di qualche espressione di gruppi o sottogruppi. Questo è talmente vero e smarcato visto che proprio oggi il dirigente del settore Patrimonio, l’architetto Andrea Adelchi Ottaviano è caduto dalle nuvole, allorquando gli ho espressamente richiesto:da chi avesse avuto l’input politico per proporre la variazione al regolamento comunale, considerato che si tratta di una espropriazione delle funzioni dell’organo elettivo. Alla sua mancata risposta ed alla mancanza di alcuna nota scritta di indirizzo, appare ipotizzabile che l’azione sia nata nelle stanze dell’assessorato, ma morta – giustamente – oggi in commissione, dove le pratiche non passano con il gioco del nascondino. Questa è una delle troppe vicende nebulose, che hanno abbassato il gradimento di questa amministrazione Abramo nei confronti dei cittadini”.

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