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La Suprema Corte di Cassazione in data 28.10.2025 ha annullato la sentenza di condanna di Angelo Cosentino per il reato di bancarotta fraudolenta rinviando alla Corte d’Appello di Catanzaro per un nuovo esame della vicenda processuale che lo riguarda inerente al fallimento della Penta Costruzioni s.r.l.
Secondo l’ipotesi d’accusa l’imprenditore, quale amministratore di fatto, aveva concorso unitamente con l’amministratore dell’epoca a distrarre i beni della società creando un ammanco nelle casse societarie di oltre 700 mila euro, giungendo anche a distruggere le scritture contabili.
L’imprenditore era stato, quindi, condannato dal Tribunale di Catanzaro alla pena della reclusione di anni 3, cosi confermando il suo ruolo di amministratore di fatto della società fallita.
A nulla era valso l’appello presentato dall’imputato che si era concluso innanzi alla Corte d’Appello di Catanzaro con la conferma della condanna inflitta in primo grado.
Nonostante la “doppia conforme” l’avvocato Vitaliano Leone ha proposto ricorso per cassazione nell’interesse di Cosentino, evidenziando, tra i vari motivi, come non vi fossero i presupposti di diritto per attribuire all’imputato la qualità di amministratore di fatto, così ottenendo l’annullamento della condanna.
Toccherà quindi nuovamente alla Corte d’Appello di Catanzaro riesaminare la vicenda, una volta che saranno note le ragioni dell’annullamento
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