
di STEFANIA PAPALEO
Circa 20 grammi di cocaina nel giardino vicino casa. Nulla nel bar gestito in centro. Nulla addosso a loro. La polizia, tuttava, aveva ritenuto quel rinvenimento sufficiente a porre la coppia agli arresti domiciliari. Oggi la decisione del giudice del Tribunale di Catanzaro di scarcerarli e concedergli l'obbligo di firma, in accoglimento della tesi difensiva portata avanti nel loro interesse dagli avvocati Giuseppe Risadelli e Marinella Costa.
L'operazione era scattata nel pomeriggio di ieri, mercoledì 12 novembre, nel centro di Catanzaro, evidentemente in seguito a una soffiata. Ma al termine della perquisizione portata avantie nel bar getito da Antonio Borrello e Samanta Longo, gli agenti non avevan trovato nulla, così come nulla è stato trovado addosso ai due giovani. Da lì la decisione di farsi accompagnare dai due commercianti nella vicina abitazione, dove la perquisizione aveva dato a sua volta esito negativo. Salvo quella busta di cocaina lanciata in un giardino vicino l'abitazione proprio al loro arrivo.
Sostanza stupefacente di cui la coppia ha sostenuto di non sapere nulla, convincendo il giudice Beatrice Fogari a scarcerarli e sottoporli a obbligo di firma in attesa del processo già fissato per il prossimo 3 febbraio. Data in cui entrambi saranno giudicati con il rito abbreviato.
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