Nella suggestiva cornice di Palazzo Grimaldi Conidi a Catanzaro, il 23 settembre 2025, si è svolta una serata che ha saputo trasformarsi in molto più di un semplice evento culturale: “La lirica in pillole”, il format ideato e condotto da Marco Calabrese, ha portato il pubblico dentro l’universo musicale di Georges Bizet con la sua intramontabile “Carmen”.
L’intrattenimento, iniziato alle 18.30 e proseguito fino alle 22.00, si è aperto con un rinfresco di benvenuto che ha creato subito un’atmosfera conviviale e accogliente. Tra un calice e una conversazione, gli ospiti hanno trovato non solo un momento di incontro, ma anche di condivisione culturale. Poi la musica ha preso il sopravvento: Calabrese ha guidato il pubblico con spiegazioni semplici e profonde, alternate a brani cantati e interpretati con passione, rendendo la lirica viva, comprensibile e vicina.
Ma ciò che ha reso speciale la serata non è stato solo l’ascolto. È stato il vivere la musica come esperienza interiore e comunitaria. In un tempo segnato da crisi, guerre, incertezze sociali ed economiche, e persino dal rumore della propaganda elettorale, ritrovarsi in una dimora storica per contemplare la bellezza della musica classica ha assunto un valore ancora più profondo: un gesto di resistenza spirituale, un’oasi di armonia e riflessione che ha restituito agli animi un momento di respiro.
In un’epoca dominata dall’effimero e dalla musica di consumo, la serata ha ricordato a tutti che la “musica con la M maiuscola” non è soltanto da ascoltare, ma da vivere: come strumento di crescita, come veicolo di emozioni autentiche, come occasione per coltivare il bello. La lirica, la sinfonica, i capolavori dei grandi maestri, richiedono attenzione e impegno, ma sanno restituire un patrimonio di significati che non si esaurisce nella semplice esecuzione.
"Come padrona di casa - ha sottolineato l'avvocato Maria Claudia Conidi Ridola - ho avuto l’onore di offrire questo spazio non solo di spettacolo, ma di riflessione e nutrimento dell’anima. Un luogo che ha permesso ai presenti di gustare la bellezza della musica classica in un habitat intimo, lontano dalle grandi sale da concerto, ma per questo ancora più autentico e umano. A una certa ora mi sono dovuta allontanare per i miei impegni, ma con la certezza di aver contribuito a regalare a chi c’era una serata di armonia, poesia e bellezza. Che questa non resti un’esperienza isolata, ma sia un seme da cui possa nascere altro: un percorso di recupero della vera cultura, di quella musica che eleva, unisce e restituisce dignità al nostro spirito".
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