di AURELIO FULCINITI
Anni fa, in occasione di alcune polemiche di livello culturale decisamente superiore, sulla bellezza e l’opportunità dell’opera di Giorgio Bartocci “Sanguinis Effusione”, che ancora oggi campeggia su Corso Mazzini ed è fra le più ammirate in città, scrissi una riflessione dal titolo: “A chi fa paura l’arte della Gioia?”. Quella polemica, vista e considerata l’intensità emotiva e qualitativa dell’opera a cui si riferiva, non ebbe chiaramente seguito.
Oggi, intorno alla seconda edizione del “Nuvola”, festival del fumetto, del gioco e dell’arte, sta facendo di nuovo capolino una polemica, stavolta fra le più assurde, perché fatta solo di soldi e politica, argomenti che con la cultura e con un marchio in indiscutibile crescita non dovrebbero avere assolutamente niente a che fare.
Non entro nell’argomento, perché non mi ritengo assolutamente un re degli ignoranti, ma da osservatore esterno mi trovo nella stessa situazione in cui si trovava un grande scrittore e giornalista dimenticato, Giovanni Arpino, il quale, indignato con chi offriva interpretazioni senza argomenti, sosteneva che i suoi colleghi “appiccicano parolette a fatti che ignorano”.
“Nuvola”, mi ha fatto tornare bambino - e non è facile a cinquant’anni - con la felice curiosità con la quale si imparano cose nuove e sempre con entusiasmo.
Non sono stato presente a tutte le iniziative, ma ho seguito la manifestazione con passione ed interesse, incontrando tanti visitatori, molti amici ed anche famiglie con bambini. Un’occasione per socializzare, come nello spirito originale dell’organizzazione.
Di grande interesse è inoltre la mostra presso il Complesso Monumentale del San Giovanni che rappresenta il punto fondamentale di “Nuvola”.
Non avevo mai sentito parlare del fumettista Gianni De Luca, probabilmente perché ero troppo piccolo per leggere le sue storie, ma ho appreso con minuzioso interesse di un autore scomparso da molti anni, ormai, ma nato peraltro a Gagliato, nella nostra provincia.
Ed è stata l’occasione per apprezzare ancora di più le opere di Guido Crepax e “Valentina”, nonché di un mito internazionale che non ha bisogno di presentazioni per gli appassionati, David Lloyd, e tanti altri artisti comunque noti o emergenti.
Ne concludo che, criticare una manifestazione senza essere presenti, oppure sminuirla rispetto ad altre manifestazioni presenti sul territorio calabrese, rispetto alle quali “Nuvola” non è seconda, terza o quarta a nessuna nel modo più assoluto, significa fare del male gratuito alla propria città, vale a dire quanto di più assurdo possa esistere.
Ma per fortuna “Nuvola” c’è e pare si stia organizzando anche per il prossimo anno, con la premessa di un sempre maggiore successo. Lunga vita a “Nuvola”.
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