Fanno ancora discutere le forti prese di posizione di Antonello Talerico sull'attuale situazione politica al Comune di Catanzaro, assunte nel corso di un'intervista a La Nuova Calabria (LEGGI E VEDI QUI). i gruppi Lega, Azione, Catanzaro Azzurra, Fare per Catanzaro, Fratelli d'Italia e Volare Alto lo 'sfidano'.
«Apprezziamo l’onestà intellettuale di Talerico ma, ascoltando le sue parole a “La Nuova Calabria” ci troviamo ancora una volta dinnanzi al valzer dell’incoerenza». Ad affermarlo i consiglieri comunali dei gruppi Lega, Azione, Catanzaro Azzurra, Fare per Catanzaro, Fratelli d'Italia e Volare Alto che, senza troppi giri di parole, contestano a Talerico il suo posizionamento politico.
«In Regione sta con il centrodestra, al Comune si trova a sinistra dopo la batosta presa in qualità di candidato a sindaco e, dopo aver sostenuto Fiorita e la sinistra alle ultime elezioni per la presidenza della Provincia - fanno notare - oggi parla per la medesima competizione da esponente del centrodestra». La posizione è dunque netta: «Mentre Talerico fa finta di punzecchiare la compagine di Fiorita, è proprio il suo ruolo politico a mantenere in vita la stessa maggioranza comunale, facendolo diventare a tutti gli effetti corresponsabile degli evidenti sfaceli che la città sta subendo e rendendo il Sindaco di fatto un suo burattino». Da qui la scelta di non tirarsi indietro rispetto alla sfida lanciata alle opposizioni per quel che concerne ile dimissioni. «Ci dia un appuntamento per recarci dalla segretaria comunale e rassegnare le dimissioni contestuali di 17 componenti dell’assise e lo faccia dopo aver raccolto le firme di tutti i componenti del suo gruppo. Ci dica quando e noi ci saremo. Diversamente dovremo classificare le sue uscite come grosse panzane mediatiche e dovremo ritenere che, mentre si dichiara libero e indipendente, si trova costretto a difendere poltrone e rendite di potere utili soltanto ad alimentare quella politica clientelare da cui si affanna a prendere le distanze».
Le opposizioni, in sostanza, accolgono per la seconda volta in meno di quattro mesi la sfida delle dimissioni che - ricordano senza giri di parole - «il 21 agosto erano state proposte in aula dal consigliere Celia salvo poi non presentarsi per rassegnarle». A constatarlo di persona Polimeni, Lobello, Veraldi, Donato, Parisi, Laudadio, Corsi, Levato, Riccio e Sergio Costanzo che invece a dimettersi c’erano andati davvero il 23 agosto dinanzi il Segretario Generale. La sfida lanciata a Talerico è dunque diretta e duplice: «Se vuole dimostrarci di essere coerente e schietto come afferma, faccia pubblicamente nomi e cognomi di quegli assessori che lui ritiene siano “senza visione” e che “non sanno fare il loro lavoro”. Al contempo dica alla città chi sono quei consiglieri “miracolati” e “traditori” di Fiorita che non fanno il bene dell’Amministrazione e che ha addirittura definito “clan” (termine che da giurista dovrebbe utilizzare con moderazione)». Una richiesta, la loro, che sa di provocazione convinti come sono che - lo dicono senza fronzoli - «anche stavolta, purtroppo, il nostro amico moderato tenterà di rigirarsi la frittata per tenere due piedi in dieci scarpe esattamente come sta facendo per le presidenze di commissione perse dai suoi sodali: tutti sanno che da giorni non riesce a contenere la sua rabbia e la sua delusione per questa sconfitta politica eppure ora definisce quegli organismi come dei pennacchi. Del resto - concludono - delle due l’una: se davvero sono dei pennacchi perché due dei suoi uomini si sono candidati per guidarle? Insomma “la volpe che non arriva all’uva…”».
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