di MARCO VALLONE
“Questo libro era in gestazione già da tantissimi anni. Vivendo io con l'artista Alessandro Mazzitelli, che è mio compagno di vita e arte da oltre 40 anni oltre che un artista poliedrico, catanzarese, veterano nel campo dell'arte, ogni volta mi ripromettevo: 'adesso scriverò qualcosa su di lui' “. E il momento di scrivere un libro omaggio su Alessandro Mazzitelli alla fine è arrivato davvero per Apollonia Nanni, che questo pomeriggio ha presentato al Marca – Museo delle Arti di Catanzaro “Forme di un visionario inquieto: Alessandro Mazzitelli” durante la rassegna letteraria “Libri e bollicine” ideata da Salvatore Sangiuliano e la sua Annozero Eventi.
Hanno tenuto a portare i propri saluti all'appuntamento il sindaco della città di Catanzaro, Nicola Fiorita, e la presidente dell'associazione “Armonia e Contrasto APS”, Tania Romeo. Ha dialogato con l'autrice Rosetta Alberto, già direttore dei Musei Provinciali.
“Alessandro Mazzitelli ha fatto così tante opere interessanti – ha affermato Apollonia Nanni -, fra cui un intervento di land art importante per la Calabria nel 1978: quest'intervento verteva su avvolgere gli alberi della Sila calabrese con dei grandi rotoli di carta bianca, di grande impatto cromatico. E la land art ha mutato l'ambiente circostante. Fu un qualcosa di memorabile: ne parlarono molto i giornali, e fu eclatante perché Mazzitelli è un visionario. E' andato sempre oltre l'arte tradizionale che si realizzava in quegli anni a Catanzaro. Lui era stanco della solita tela, quindi ne è uscito. Allora io, durante il periodo del covid, ho trasformato questo periodo negativo in un periodo positivo: ho iniziato a scrivere, ma ogni volta stracciavo i fogli perché Alessandro Mazzitelli è inafferrabile. Non si può catalogare in un unico filone data la sua vasta poliedricità, perché varia dalla pittura alla scultura. Ha fatto molte opere particolari, realizzate con materiale di riuso. Poi ci sono tre grandi tele nella chiesa di Piano Casa, visitabili: tra le varie opere ne ha fatta una con un 'sì' al centro che è stata oggetto di studio teologico. Quel 'sì', il fiat (per 'fiat' si intende l'accettazione della volontà di Dio ndr.) che Maria ha detto a Gesù. E' un'opera veramente importante e nonostante queste opere siano state realizzate nel 1980 sono tuttora attualissime, di grande respiro internazionale come tutte le opere di Alessandro Mazzitelli”.
Relativamente a quali siano le ragioni per cui ha scritto questo libro, Apollonia Nanni ha avuto modo di affermare che lo ha fatto poiché intende “lasciare una traccia sul cartaceo. Perché io credo che il libro sia diverso dai social: non morirà mai la scrittura su carta proprio, in senso figurato, perché noi oggi viviamo in una società liquida e veloce. Io credo che sia una società fast, dove non ci si ferma e non si può meditare. Invece l'arte invita a meditare, a fermarsi e a pensare, e io stasera presento questo libro perché è una cosa molto bella: un fatto di cultura interessante per i cittadini e per Catanzaro tutta. Penso che i giovani dovrebbero avvicinarsi molto all'arte, perché l'arte è un sogno. La mia massima è 'Se lo puoi sognare, lo puoi fare': Walt Disney diceva sempre così. E per me e Alessandro Mazzitelli l'arte è vita: ci dedichiamo ad essa da tanti anni. Lui, ancor prima di me, ha fatto gli studi nella scuola d'arte di Reggio Calabria, con il grande Alfonso Frangipane, che per i suoi meriti artistici gli fece un telegramma. Finiti gli studi Mazzitelli, a Reggio Calabria – ha continuato a raccontare Apollonia Nanni -, ricevette questo telegramma per insegnare alla scuola d'arte di Vibo. Ma Alessandro Mazzitelli rifiutò, perché, dopo che per tanti anni era andato via da Catanzaro, sin da bambino, ragazzino con i pantaloncini corti, trovarsi da solo lì in pensione a Reggio Calabria per amore dell'arte, a quei tempi, è qualcosa proprio di straordinario. Era così bravo che sin dall'inizio i professori lo presero sotto la loro ala protettiva, poiché era un ragazzo prodigio. Infatti realizzava molti disegni per gli architetti, ed era il pupillo di Alfonso Frangipane, cioè colui che ha fatto la prima biennale di arte mediterranea in Calabria”.
“Voglio fare presente – ha proseguito nella sua narrazione l'autrice del libro presentato nel pomeriggio – che io ed Alessandro Mazzitelli abbiamo vissuto per quasi 20 anni nel quartiere Lido. Poi ci siamo trasferiti a Catanzaro, e volutamente ci siamo un po' esiliati dallo star system dell'arte, pur avendo molti collezionisti in Italia e all'estero. Soprattutto io realizzo molte interviste a personaggi di livello internazionale: una fra le tante la grande Marina Abramovic, artista performer. O ancora Cecilia Alemani, la direttrice della Biennale di Venezia di due anni fa, Alfonso Artiaco e Raffaella Cortese, che è una grande gallerista con tre gallerie a Milano. Questi nomi che sto citando, tra cui non posso dimenticare anche Lia Rumma, che ha portato per esempio l'arte povera in Italia, o anche Aurelio Amendola, il grande fotografo degli artisti, mi hanno dato grande soddisfazione. Raffaella Cortese ebbe a dire 'Cara Apollonia, l'intervista che mi hai fatto tu è la più bella tra quelle che io abbia mai ricevuto': sono rimasta veramente entusiasta – ha detto soddisfatta Nanni – e ancora continuerò. Infatti sto per fare un'intervista a Francesco Bonami, che è uno dei grandi critici d'arte internazionale. Io scrivo, dipingo, faccio sculture, prima ancora mi sono dedicata al canto e quindi alla musica. Io amo l'arte perché penso che sia l'unico referente per noi: è vitale per la bellezza. Abbiamo bisogno di arte, di cultura, di essenza. Ma non solo per riempirsi la bocca della parola cultura o della parola arte. Ma proprio per viverla, amarla, fruirla, abbracciarla. L'arte è un amore immenso: a volte per l'artista è un amore velenoso perché l'artista è prigioniero e libero allo stesso tempo. Io non ho figli, però dico che l'arte mi ha resa madre – ha concluso sorridente Apollonia Nanni -, ed è una cosa bellissima”.
Nel portare i propri saluti il sindaco Nicola Fiorita ha evidenziato come quello di oggi sia stato “un sabato italiano ma anche un sabato catanzarese. E, per fortuna, i sabati catanzaresi sono pieni di iniziative. Ce n'è stata un'altra alle gallerie del San Giovanni e un'altra ancora a Lido, che mi ha toccato da un punto di vista più emozionale. Sono qui affinché, come direbbe Apollonia, l'arte sia con noi. Sono qui perché questo è un posto bellissimo e Apollonia me l'ha chiesto: ho una grande simpatia, vi dico la verità, e apprezzo molto anche la sua esuberanza, che è tipica di tutte le persone di cultura che guardano al mondo da una visuale non banale, non conformista e convenzionale. Sono persone che cercano di scrutare con i propri occhi angoli che magari restano bui per chi passa un pochino distrattamente nella vita. Per cui, lo avevo promesso, è un'occasione importante: è un libro bello di un artista importante della nostra città. Di lui apprezzo, come Apollonia, anche questa propensione a legare quella che è una dimensione artistica anche alla dimensione sociale. Cioè alla città, cercando di fare cose che abbiano ricadute non soltanto per se stessi ma anche per la città in generale. E questa è una cosa che, come sindaco di questa città, non posso che apprezzare particolarmente”.
Di particolare impatto, anche nella reazione del pubblico presente all'iniziativa, è stata infine una citazione del filosofo Arthur Schopenhauer, utilizzata sul finire della serata da Apollonia Nanni, per definire quello che è un genio: “Ogni genio è un fanciullo, già per il suo guardare al mondo con un che di estraneo. Chi nella vita non resta per qualche verso un fanciullo e diventa invece un uomo serio, sobrio, posato e ragionevole, sarà certo un bravo e utile cittadino di questo mondo, ma un genio non sarà mai”. Così parlò il filosofo nato a Danzica. Parole che si prestano bene per descrivere quello che, secondo Apollonia Nanni, è invece evidentemente un genio: il suo compagno di vita ed arte, Alessandro Mazzitelli.
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