Catanzaro, lo sfogo di Fiorita sui social: "Stanco di combattere vandali e incivili"

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  18 agosto 2025 17:33

 "Ogni giorno la nostra comunità si trova a combattere contro piccoli e grandi segni di inciviltà. Parcheggi selvaggi che intralciano la vita di tutti, sacchetti di rifiuti abbandonati agli angoli delle strade, carcasse di automobili lasciate a marcire per anni, allacci abusivi che rubano risorse comuni, muri imbrattati, beni pubblici danneggiati. E, da ultimo, persino la nuova pista ciclabile, pensata come spazio di salute, bellezza e socialità, è stata oggetto di atti vandalici assurdi e ingiustificabili. Di fronte a tutto questo, l’amministrazione non resta ferma. Puliamo le strade, installiamo foto-trappole, eleviamo sanzioni, interveniamo senza tregua. Ma c’è una verità che dobbiamo avere il coraggio di dirci: nessuna multa, nessuna pattuglia, nessuna telecamera sarà mai sufficiente se non cresce dentro di noi un senso diffuso di rispetto e appartenenza". Inizia così il lungo sfogo affidato dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ai suoi canali sociali. "Una città - spiega - non è un luogo da subire, è una casa da custodire. Catanzaro non può diventare terreno di battaglia tra chi costruisce e chi distrugge, tra chi si prende cura e chi abbandona. Non possiamo arrenderci al degrado come se fosse inevitabile. Dobbiamo, invece, riscoprire la bellezza di essere comunità. È arrivato il momento che i catanzaresi si riapproprino della loro città. Che la considerino bene comune e non spazio anonimo dove tutto è concesso. La pista ciclabile vandalizzata - continua - è la ferita più recente, ma potrebbe diventare il simbolo di un riscatto: se ognuno di noi sceglierà di proteggerla, di viverla, di custodirla, essa tornerà ad essere ciò che era stata pensata per essere, un luogo di incontro e di vita. Non vi chiedo gesti eroici, ma attenzione, rispetto, cura. Vi chiedo di fare vostro il destino della città. Perché Catanzaro sarà più pulita, più sicura, più vivibile - scrive Fiorita - solo se ciascuno di noi deciderà di assumersi la responsabilità del bene comune. Vorrei che insieme imparassimo a guardare la città con occhi nuovi, non più estranei ma partecipi". Il sindaco cita Italo Calvino: “La città non dice il suo passato, lo contiene come le linee di una mano”. E in quelle linee c’è inciso anche il nostro futuro. Sta a noi - conclude - scegliere se sarà il futuro del degrado o quello della bellezza condivisa". (AGI) 

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