Nuova udienza a Catanzaro nel processo a carico dell'imputato e collaboratore di giustizia Santino Mirarchi per l'omicidio di Luigi Grande, scomparso ad agosto del 2009.
Il difensore di parte civile della famiglia Grande, l'avvocato Anselmo Torchia, ha chiesto preliminarmente che a Mirarchi venisse contestata anche l’aggravante della crudeltà del metodo insieme a quelle già contestate della premeditazione, dei futili motivi e della mafiosità.
Il presidente Battaglia ha dato la parola in proposito al Pm della Dda, il quale ha ritenuto di integrare l’imputazione con l’ulteriore aggravante della crudeltà della condotta contestata al Mirarchi come richiesto dall’avvocato Torchia.
L’udienza si è poi rinviata per le discussioni finali e la sentenza.
Secondo l'accusa, Santo Mirarchi, il 12 agosto 2009, per ottenere informazioni sulla scomparsa di Giuseppe Fraietta, avvenuta quattro giorni prima in località Fortuna, nel quartiere marinaro della città, avrebbe condotto con l’inganno Luigi Grande in un casolare disabitato a Manganella nel Comune di San Floro dove, dopo averlo picchiato, utilizzando anche un bastone, lo avrebbe ucciso con due colpi di arma da fuoco, che lo hanno raggiunto alla testa, per poi tentare di distruggere ogni traccia bruciando il cadavere. (ed.cor).
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