Catanzaro-Palermo 1-3, Caserta: “Non è il momento dei processi, uniti per le ultime quattro finali”

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  27 aprile 2025 19:14

di CARLO MIGNOLLI

“Quando non arrivano le vittorie, è normale che qualcosa non funzioni. Siamo in un momento complicato e mancano quattro partite: c’è bisogno dell’aiuto e del sostegno di tutti. Capisco che perdere fa male, fa male a tutti, però non è il momento di fare processi, perché questa squadra ha dimostrato, durante tutto il campionato, di essere attaccata alla maglia e alla città. Non è un periodo felice, ma abbiamo davanti quattro partite, quattro finali”.

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Lo ha detto in sala stampa mister Fabio Caserta al termine di Catanzaro-Palermo. I giallorossi escono sconfitti per 3-1 e si fanno agganciare proprio dai rosanero in classifica. Ora la corsa per un posto ai playoff, che fino a qualche settimana fa sembrava quasi scontata, si fa dura ed entra nel vivo.

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Analisi della partita “Le sconfitte fanno male a tutti. È vero che nel primo tempo siamo stati sotto tono, è vero che gli episodi condizionano l’andamento di una gara, perché subire gol, come abbiamo subito il primo, ti condiziona e ti cambia tutto contro una squadra che ha giocatori forti. A prescindere dalle nostre mancanze oggi, soprattutto nel primo tempo, bisogna considerare che il Palermo è una squadra che secondo me poteva fare molto di più in questo campionato per le qualità che possiede. Ha attraversato momenti difficili, ma adesso sta bene, mentre noi, soprattutto dal punto di vista mentale, non stiamo vivendo un buon momento, perché la medicina nel calcio sono solo i risultati e le vittorie”.

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Testa a Castellammare “Non c’è tempo per pensare troppo, giovedì abbiamo già un’altra partita. Quello che chiedo è di stare tutti vicini e non fare processi ora. Dopo, a fine campionato, ognuno potrà dire tutto quello che vuole. Adesso dobbiamo pensare solo al bene del Catanzaro e restare uniti”.

Calo mentale “Purtroppo quando si parla dell’aspetto mentale, si parla dell’aspetto più difficile da curare e da allenare. È molto più complicato rispetto all’aspetto fisico o tattico. Quando stai bene mentalmente, riesci ad andare avanti. Secondo me, non è stato un appagamento quello che ci è successo, ma un calo di concentrazione, che si è manifestato già a Modena, dopo il derby. Abbiamo avuto delle difficoltà, le stiamo ancora avendo nel trovare la vittoria. Però oggi la squadra è scesa in campo con l’approccio giusto, solo che subendo gol in quel modo poi diventa tutto più difficile. Contro una squadra forte è tutto più complicato. Non voglio giustificare il primo tempo sottotono, ma abbiamo avuto una buona reazione nella ripresa. Sul 2-1 la squadra era molto sbilanciata, ho messo dentro giocatori offensivi per cercare di pareggiare. Abbiamo avuto occasioni, come con Pontisso, ma in questo momento la fortuna non gira dalla nostra parte. Bisogna pensare poco e lavorare tanto, da domani iniziamo a preparare la gara di giovedì. Il destino è ancora nelle nostre mani, quindi dobbiamo analizzare senza esagerare e ripartire dall’atteggiamento visto nel secondo tempo, non certo da quello del primo”.

Centrocampo “Eravamo comunque schierati a tre, anche se con un posizionamento diverso. Ho cercato di avvicinare Compagnon a Iemmello perché stava bene fisicamente e non volevo sacrificarlo da quinto. Ilie faceva da trequartista in fase offensiva. In fase di non possesso le uscite erano sempre le stesse. In costruzione, come sempre, i tre difensori con i due centrocampisti più uno tra le linee. Non credo che la disposizione abbia inciso sulla brutta prestazione del primo tempo. Abbiamo cambiato qualcosa nel secondo tempo, con giocatori diversi, e chi è entrato poteva fare anche meglio”.

Troppi gol subiti nelle ultime uscite “È vero, stiamo subendo troppi gol ultimamente. Ma non è solo un problema della difesa: è un problema di squadra. Pressiamo male, filtriamo male a centrocampo, e a volte ci sono anche errori individuali. Oggi ad esempio Bonini è stato sfortunato. Dobbiamo analizzare tutti gli aspetti, ma ripeto: giovedì c’è un’altra partita e dobbiamo pensare solo a quella”.

Il cambio di Petriccione “Ha speso tanto in stagione e oggi ho deciso di cambiare, mettendo Pompetti, che ha caratteristiche diverse e può dare qualità in fase offensiva”.


Anche il tecnico del Palermo Alessio Dionisi è intervenuto ai microfoni della sala stampa:
“Oggi è stata una prova di maturità, perché sul 2-1 tutti a Palermo avranno pensato: “Ecco, la solita storia”. Invece la squadra ha gestito bene il momento di difficoltà e poi ha trovato anche il terzo gol. Venire a Catanzaro e pensare di dominare per 90 minuti era impossibile: loro in casa vanno fortissimo, hanno fatto i due terzi dei loro punti. Noi siamo una squadra in crescita, non siamo schiacciasassi, e i risultati lo dimostrano. Sicuramente abbiamo mostrato crescita, ma dobbiamo continuare. Il campionato non è finito e non abbiamo ancora raggiunto il nostro obiettivo”.

Analisi della gara “Dopo il 2-1 non ci siamo disuniti, siamo rimasti compatti e abbiamo concesso pochissimo, se non quella mischia all’84’. Altre volte, invece, ci siamo sciolti. Oggi, finalmente, abbiamo portato a casa una vittoria meritata. Certo, anche col Bari stavamo controllando la gara e poi abbiamo perso su un calcio d’angolo nostro, ma oggi siamo stati dentro la partita dall’inizio alla fine”.

Finale di stagione “Ora dobbiamo resettare, non farci prendere dagli entusiasmi. Abbiamo fatto un risultato importante, ma ne dobbiamo fare un altro, e un altro ancora. Giocheremo contro squadre dure, fisiche, che aspettano il nostro errore. Da adesso in poi non ci saranno partite facili”.

Sul Catanzaro “Ha una chiara identità di gioco. Oggi siamo stati bravi a limitarli, come già avevamo provato all’andata, anche se lì avevano vinto loro. Nonostante a centrocampo fossimo in inferiorità numerica, i nostri attaccanti hanno lavorato bene dando una mano ai due centrocampisti. Quando ti allunghi rischi, ma oggi siamo rimasti compatti e abbiamo portato a casa il risultato”.

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