Catanzaro, paura in centro per un branco di cani randagi: ecco perchè nessuno interviene

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images Catanzaro, paura in centro per un branco di cani randagi: ecco perchè nessuno interviene

  26 giugno 2023 13:51

di STEFANIA PAPALEO

Sono sempre di più, di taglia grande e affamati. Si aggirano in branco tra i cassonetti della spazzatura e nei vicoli del centro storico di Catanzaro. Apparentemente innocui, ma sicuramente in grado di incutere timore a chiunque se li dovesse trovare davanti specialmente nelle ore buie.

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Il grido d'allarme di residenti a dir poco terrorizzati si è, infatti, elevato da oltre un mese, con foto e video che si rincorrono sui social e giunti anche all'attenzione degli uffici competenti. Ed è proprio questo adesso a destare più perplessità in citta, dal momento che l'Amministrazione comunale, messa a conoscenza del grave disagio, non ha esitato a sollecitare l'intervento dei vigili urbani che, a loro volta, hanno inviato la segnalazione agli uffici preposti dell'Asp, senza che, tuttavia, sia stato messo in atto alcun tipo di intervento. Nè sembra che la situazione possa cambiare a breve.

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Il motivo è presto spiegato. La norma, del resto, parla chiaro e prevede che la responsabilità del fenomeno del randagismo in città resti in capo al sindaco, mentre all'Asp compete la cattura e la traduzione degli animali al canile. Ed ecco sorgere il vero problema. L'unico canile a disposizione di Catanzaro è quello ricadente nel Comune di San Floro, diviso in area sanitaria, dove si portano i randagi catturati per strada per un periodo di osservazione che va da 10 giorni a un massino di 60, e oasi canina, dove poi vengono trasferiti al termine del periodo di osservazione fino all'adozione da parte dei cittadini. E al momento entrambe le aree sono sature, per cui nessun randagio potrà essere catturato,.

Per non parlare di un altro problema a monte, quello dell'accalappiamento dei cani, che attualmente viene svolto solo da 4 operatori per 80 Comuni ricadenti nella competenza dell'Asp, in attesa di un bando emesso per assumerne altri 6, alla luce della tragedia di Satriano costato la vita a una ventenne di Soverato (LEGGI QUI LA NOTIZIA DEL PROCESSO IN CORSO). Pochi uomini e senza strumenti, peraltro, dal momento che l'Asp si è detta disponibile a dotare l'Amministrazione comunale delle cosiddette "gabbie trappola", la cui vigilanza h 24 competerebbe ai vigili urbani che, ovviamente, non sono numericamente sufficienti a svolgere questo servizio. Nè è passata la proposta di far operare sul territorio il servizio veterinario con fucili anestetici, per cui nessuna soluzione sembra intravedersi all'orizzonte per "liberare" il centro cittadino dal branco di randagi che sta facendo vivere nella paura specialmente i proprietari di cani di piccola taglia abituati a passeggiare proprio tra i vicoli del centro divenuti il loro rifugio.

Un problema ulteriore, dunque, per una città capoluogo che non è ancora riuscita a dotarsi neanche di un proprio canile dopo anni di parole e promesse puntualmente venute meno, a fronte di un lavoro incessante da parte dei volontari che quotidianamente accudiscono i cani rinchiusi a San Floro, per farli vivere nella maniera più dignitosa possibile.

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