Catanzaro, rassegna "Performing": la suggestiva "Invocazione delle acque perdute" di Giulio Boccardi

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  28 maggio 2025 21:19

di GAETANO MARCO GIAIMO

Gli eventi della rassegna "Performing" continuano a stupire e incantare il pubblico di appassionati di Catanzaro: nel tardo pomeriggio di oggi, a Villa Margherita, è andata in scena la performance "Invocazione delle acque perdute", del giovane (classe 1997) artista visivo e performativo Giulio Boccardi. La rappresentazione è stata inserita all'interno della giornata dedicata alla Generazione Z, con progetti emergenti curati da Simona Gavioli, critica d'arte e docente dell'Accademia di Belle Arti di Catanzaro, ente promotore dell'intera rassegna.

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È proprio Simona Gavioli a presentare la performance: "Ci tengo a ringraziare gli studenti che hanno accompagnato Giulio a scoprire i luoghi colpiti dalla siccità in Calabria, sono andati dalle zone marittime alla Sila e hanno scoperto quanti posti sono attanagliati da questa piaga nella nostra regione". Il tema di questa installazione, che mette in dialogo performance e videoarte, è proprio il problema della mancanza d'acqua: viene proiettato in video Boccardi che tiene una brocca di vetro con dell'acqua dentro, ripetendo continuamente "ho sete", in una cantilena che scandisce il tempo per gli spettatori. L'artista appare poi in mezzo al pubblico e, sempre ripetendo la frase, si sposta davanti allo schermo, piedi nudi e brocca di vetro piena d'acqua tra le braccia. Lentamente, alcuni studenti dell'Accademia tirano fuori delle bottiglie di vetro vuote, accodandosi alla litania intonata dall'artista, prima di mettersi in fila per far riempire le proprie bottiglie: dopo questo atto, i ragazzi si dispongono ai lati di Boccardi e, una volta finita la distribuzione, lasciano cadere le bottiglie per terra, frantumandole.

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La performance è sicuramente suggestiva e pone l'attenzione sul tema della siccità, che si inserisce in un contesto più ampio legato al surriscaldamento globale: l'artista si interroga sul rapporto tra natura ed essere umano grazie al suo approccio multidisciplinare, riuscendo a muovere l'animo degli spettatori. La cornice immersiva di Villa Margherita durante il tramonto ha sicuramente aiutato a creare l'atmosfera giusta, coniugandosi anche con il significato dell'opera che inserisce l'uomo nel contesto ambientale, evidenziando come i problemi che affliggono il pianeta ricadano inevitabilmente anche su tutti noi.

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