di LORENZO FAZIO
Giornata speciale stamane al Pontificio Seminario Teologico San Pio X con l'intitolazione dell'aula magna al Beato Francesco Mottola, la riapertura della Cappella Maggiore SS. Pietro e Paolo e l'ammissione agli ordini sacri del seminarista Giuseppe Carioti. Una giornata di grazia per lo storico seminario catanzarese con l'inizio degli appuntamenti alle ore 11.00 con i saluti di don Mario Spinocchio, rettore del Pontificio Seminario Teologico Regionale, e don Michele Munno, direttore dell'istituto teologico calabro. Presente naturalmente l'Arcivescovo di Catanzaro-Squillace Mons. Claudio Maniago, che ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica. L'intervento su Don Mottola è stato a cura del Vescovo emerito di Oppido Mamertina-Palmi Mons. Francesco Milito che ha tenuto la relazione storica. A chiusura, come dicevamo, la Santa Messa che ha ammesso agli ordini sacri del diaconato e del presbiterato il candidato Giuseppe Carioti. Il tutto alla presenza di tutti i seminaristi del seminario, una buona rappresentanza del clero catanzarese e tanti fedeli accorsi per vivere questa giornata di benedizione del Signore.
INTITOLAZIONE DELL’AULA MAGNA AL BEATO FRANCESCO MOTTOLA
Eccellenze Reverendissime,
chiarissimo Preside,
illustri colleghi,
cari seminaristi,
care studentesse e cari studenti,
cari ex alunni e carissimi amici tutti!
Ringrazio il Rettore del Seminario, insieme a tutta l’equipe educativa, per aver coinvolto la comunità accademica dell’Istituto Teologico e avermi invitato a rivolgere un saluto in occasione della riapertura dell’aula magna e della sua intitolazione al Beato Francesco Mottola, primo ex alunno a essere elevato agli onori degli altari.
L’aula magna è un luogo che la Comunità del Seminario, da sempre, condivide con la Comunità accademica e, dunque, è un luogo fortemente “simbolico”, poiché significa e manifesta la stretta alleanza educativa che le due istituzioni sono chiamate a realizzare, in comunione con il Vescovo di Roma e, in particolare, con i Vescovi delle Diocesi della Calabria, per la formazione dei futuri presbiteri e di tutti coloro che sono vocati a vivere la corresponsabilità, perché l’annuncio della buona notizia del Vangelo raggiunga tutte le persone che vivono in questo lembo benedetto di terra che è la Calabria e, inculturandosi, produca frutti di vita buona.
L’aula magna, in qualche modo, è un “locus theologicus” perché, attraverso la celebrazione di con-vegni e di con-gressi, manifesta visibilmente la “comunione” e la “sinodalità” che rendono credibili le realtà che vogliono dirsi autenticamente “ecclesiali”: senza la capacità di venire e di andare “insieme”, infatti, senza il paziente sforzo di “ricercare” e di “camminare” insieme, qualunque intuizione di bene si infrange contro i muri dell’individualismo e dell’autoreferenzialità, spegnendo la carica profetica che l’ha generata e diventando poco o per nulla significativa rispetto alla cultura, soprattutto in quei contesti marcatamente segnati da cicatrici storiche che portano a perseguire, quasi esclusivamente, piccoli interessi di parte o un benessere individualistico, entrambi sempre di corto raggio.
Oggi il “locus theologicus” che è quest’aula magna riceve un’ulteriore “vocazione” grazie al Beato Francesco Mottola, poiché, come recita l’adagio latino, “nomen est omen”.
Infatti, il venire e l’andare insieme di coloro che si ritrovano e si ritroveranno in questo luogo dovrà essere ispirato alla luminosa esperienza di carità che animò la spiritualità e l’azione pastorale del nostro Beato: essere “certosini della strada”, che lasciandosi curare da Cristo, Samaritano dell’umanità, sappiano essere amabili samaritani della terra e della gente di Calabria, alla sequela di Cristo, dalla cui contemplazione scaturisce la la capacità di servire, sempre e tutti, e di donare la propria vita.
Ed è questo il mio augurio per questa felice circostanza. Grazie!
Catanzaro, 16 dicembre 2024
Don Michele Munno
Pro-direttore Istituto Teologico Calabro
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