Catanzaro. Riccio: “Che fine hanno fatto i posti letto (hotel Covid) delle strutture ricettive per il contrasto al virus?”

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Eugenio Riccio

Il consigliere comunale chiede: "Il delegato Belcastro può spiegarci che fine hanno fatto i 200 posti banditi e assegnati con l’avviso che porta la sua firma? E i 400 posti la cui manifestazione di interesse è scaduta? Sono al corrente i sindaci calabresi della disponibilità di queste strutture per i positivi asintomatici che non si trovano nelle condizioni di poter garantire l’isolamento a casa?".

  02 novembre 2020 13:35

“Nella giornata di ieri, in Consiglio dei ministri, il ministro per gli Affari regionali Boccia ha prospettato il rafforzamento dei cosiddetti “covid hotel” per i positivi asintomatici che non possono stare in adeguamento isolamento a casa". Così in una nota stampa del consigliere comunale Eugenio Riccio. "In Calabria su questo fronte di lotta al covid come siamo messi? - prosegue - Presto detto… La Regione Calabria in data 7 agosto 2020, con scadenza dopo un mese, ha pubblicato una manifestazione di interesse volta al reperimento di 600 posti letti in strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere su tutto il territorio regionale, per le necessità connesse all’attività di contrasto al covid 19, reperendo in una prima fase 200 disponibilità".

"Successivamente, il 18 settembre scorso la Regione - si legge ancora sulla nota -  pubblica una ulteriore manifestazione di interesse per i 400 posti letto rimasti scoperti con scadenza il 14 ottobre scorso. Bene, il delegato Belcastro può spiegarci che fine hanno fatto i 200 posti banditi e assegnati con l’avviso che porta la sua firma? E i 400 posti la cui manifestazione di interesse è scaduta? Sono al corrente i sindaci calabresi della disponibilità di queste strutture per i positivi asintomatici che non si trovano nelle condizioni di poter garantire l’isolamento a casa?

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"Presidente Spirlì, - conclude Riccio -  lei ci ha notiziato a mezzo stampa che il disastro sulla gestione covid in Calabria è ascrivibile a manager, dirigenti e funzionari che hanno in mano la responsabilità delle scelte sulla sanità nella nostra regione. Bene, anzi benissimo: caro Spirlì, adesso sia consequenziale e li mandi a casa. Non si può essere leghista a Milano e democristiano in Calabria”.

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