di VINCENZO SPEZIALI
Come molti sanno, il sottoscritto è da sempre, senza se e senza ma, convinto e coerente oppositore, dell'Autonomia Differenziata.
Ho argomento, minuziosamente, concettualmente e dettagliatamente, nonché -in combinato disposto- con precisi riferimenti tecnici, costituzionali e contabili, le mie giuste 'osservazioni confutatorie e critiche', proprio sul vostro giornale, quindi, da par mio le riconfermo per intero, con onestà intellettuale.
Ordunque, ciò premesso, non penso possa valere per tutti tale 'postura' o atteggiamento, che dir si voglia, proprio ricorrendo all' 'ausilio' dell'attenta memoria, dell'osservazione analilitica, assieme al buon senso politico e a quello generale.
Difatti, durante un confronto, proprio a 'Catanzaro Capitale', tra il 'Pluri Consigliere' (Comunale e Regionale) Antonello Talarico (nato nella città di Dante, pur se non credo all' 'attinenza' con l'illustre fondatore della lingua italiana) e precisamente, tale confronto, lo si ebbe assieme al Consigliere Comunale Catanzarese Gianni Parisi. Proprio Talerico, durante la trasmissione si dichiarava favorevole alla riforma dell'Autonomia e ne decantava lodi, benefici e potenzialità positive (pur se non comprendo ancora, in base a quale criterio lo pensi lui e lo possano pensare tutti quelli dotati di senno).
Anzi, a dirla tutta, il 'fine' politico e 'magistrale' giurista (giammai leguleio...me ne guarderei bene a definirlo così), aggiungeva come si sarebbe evitato di avere amministratori locali incapaci o impreparati, parimenti a quanto ne abbiamo avuto fino ad oggi (sempre secondo la di lui opinione di quel momento...poi fate vobis circa la staticita`delle sue apodittiche affermazioni).
Premesso che a Talerico sfugge la conoscenza storica (approfondita!) sia del municipalismo calabrese, sia del regionalismo della istituzione di cui fa parte a Palazzo Campanella, in quel di Reggio Calabria, eppero`, sommessamente vorrei ricordargli fior di Sindaci, Presidenti di Provincia, Assessori e Presidenti di Regione. Tralascio mio nonno (per 'pudicizia familiare', ma assieme alle cariche nazionali fu pure Sindaco di Siderno e alla Provincia di Reggio Calabria), ma -in epoche diverse, con incarichi diversi e in Partiti diversi- protagonisti e mirabili Amministratori furono: Ciccio Bova e Ciccio Pucci, Tommaso Spasari, Fausto Bisantis, Marcello Furriolo, Michele Traversa, Leopoldo Chieffallo, Guido Mantella, Guido Rhodio, Angelo Donato, Carmelo Pujia, Ciccio Squillace, Donato Veraldi, Piero Battaglia, Lillo Manti, Aldo Ferrara, Giuseppe Reale, Antonio Guarasci, Pasquale Perugini, Pasquale Barbaro, Francesco Principe, Bruno Dominijanni, Mario Casalinuovo, Giuseppe Nistico`, Agazio Loiero, Antonio Giulio Galati e Domenico Tallini, tanto per fare qualche esempio. E non mi sembrano (soprattutto, non appaiano a nessuno!) da 'buttare via'.
In più, sempre nel confronto con Gianni Parisi -il quale, non foss'altro che per sua professione, di numeri e di bilanci, se ne intende, eccome!- sempre Talerico, si addentra, superficialmente (ma secondo un mio giudizio e differentemente da me che ho illustrato al dettaglio), sulla questione dei 'Lep' (Livelli essenziali di prestazione), vero 'cardine di perequazione e garanzia' della Riforma Calderoli, di cui non vi è traccia dei relativi finanziamenti, stante la cogenza attuale e la normativa approvata.
Poi, come se niente fosse e nulla costui avesse detto in precedenza, di recente -sarà stata la 'presa di posizione tardiva e differente del Presidente Occhiuto...boh? Vai a saperlo!), cambia registro, spartito e musica e lo scorso 19 Giugno -con il suo nutrito, nonché variegato Gruppo Consiliare al Consiglio Comunale di Catanzaro (al netto di Assessori in carica)- stila un documento, alfine di invocare un referendum abrogativo, proprio in merito a suddetta riforma, la quale, come richiesto dai leghisti (è bene ricordarlo) risulta essere tra i patti fondamentali del centrodestra e del Governo, presieduto da Giorgia Meloni, ma che però non è possibile mettere in discussione, da nessuna delle componenti dell'attuale maggioranza, pena la caduta dell'Esecutivo.
Insomma, servirebbe un po' più di coerenza e linearità per venire presi sul serio e non considerati banderuole che sventolano a seconda della bisogna, sennò, alla fine della fiera, che lo si voglia o meno, inevitabilmente, pur avendo -al momento!- proscenio e seguito (vedremo in futuro se effimero oppure no), qualcuno potrebbe ritrovarsi derubricato alla stregua di una 'meteora', cioè di una 'comparsa' nella politica, posto che la stessa politica, appare sempre maggiormente non credibile e distante dai cittadini.
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