Catanzaro. Stefano Veraldi: “Il Comune censisca le colonie feline”

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Stefano Veraldi
  09 aprile 2021 08:22

“L'Amministrazione Comunale di Catanzaro porti avanti la realizzazione per il censimento delle colonie feline e l'individuazione dei rispettivi tutori”, lo chiede Stefano Veraldi. 

“L'iniziativa è necessaria per la conoscenza della situazione esistente sul territorio catanzarese (individuazione e identificazione anagrafica), indispensabile per gli interventi di controllo sanitario e demografico della popolazione felina, e per l'attuazione di iniziative ai fini della tutela del benessere animale e la soddisfazione delle persone interessate a vario titolo alla loro esistenza.
Con un unico modulo i cittadini e/o le associazioni animaliste possono così segnalare le colonie di gatti liberi e/o candidarsi alla funzione di tutori di colonia”, continua Veraldi.

“I gatti liberi che vivono nel territorio comunale appartengono al Patrimonio Indisponibile dello Stato e sono protetti ai sensi della L n.281/91 che prevede il censimento delle colonie feline da parte dei comuni, il loro riconoscimento e rispetto da parte di tutti i cittadini, il diritto di sfamare i gatti delle colonie tenendo in ordine gli spazi pubblici da parte delle cosiddette “gattare” e l’obbligo dell’ASP di provvedere alla sterilizzazione dei gatti randagi.  Al cittadino o cittadina gattaro/a è permesso l'accesso, al fine dell'alimentazione e della cura dei gatti, a qualsiasi habitat nel quale i gatti trovano cibo, rifugio e protezione (nel rispetto delle norme relative alla proprietà privata).I/le gattari/e sono obbligati a rispettare le norme per l'igiene del suolo pubblico e del decoro urbano evitando la disperione di alimenti, provvedendo alla pulizia della zona dove i gatti sono alimentati dopo ogni pasto ed asportando ogni contenitore utilizzato per i cibi solidi ad esclusione del contenitore per l'acqua.
I gatti in libertà non possono essere soppressi salvo i casi in cui siano gravemente malati e incurabili. In tal caso la soppressione deve essere effettuata in modo eutanasico a cura di medici veterinari dipendenti dalle Unità sanitarie locali o libero professionisti che devono rilasciare un certificato dal quale risulti la causa della soppressione.
Auspico quindi che la proposta avanzata venga finalmente discussa e deliberata in giunta rendendola immediatamente eseguibile, cancellando così un menefreghismo contro un problema che sembra non sussistere”, conclude.

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