Il Comune di Catanzaro si occupa davvero della sicurezza dei cittadini o, con le sue condotte omissive, preferisce girarsi dall’altra parte? Proprio mentre si susseguono numerosi episodi di criminalità, in particolare nella zona sud del capoluogo, a causa dell’inerzia della burocrazia importanti vie del quartiere marinaro sono lasciate al buio. Anche un bambino sa che il primo elemento che distoglie i delinquenti dall’intento di compiere furti o altre tipologie di reati è un’adeguata illuminazione pubblica. E mentre monta un vero e proprio allarme sociale, con sempre più cittadini preoccupati per la propria incolumità e per quella dei propri beni, via De Luca e via Ferruccio Fregola sono lasciate (colposamente?) sprovviste della luce. Questi due casi sono esattamente, anzi per certi versi la peggiore riproposizione di quanto già denunciato per via Guglielmo Papaleo. Infatti, nonostante i piani attuattivi successivi alla lottizzazione, con le opere di urbanizzazione realizzati dai privati, prevedessero che le stesse siano assunte nel patrimonio pubblico, il Comune per via De Luca da anni ‘dimentica’ di effettuare il collaudo dell’impianto d’illuminazione. Se possibile, ancora più scandaloso è il caso di via Ferruccio Fregola, dove la burocrazia comunale ha sì effettuato il collaudo per la luce ma la stessa non può essere attivata perché l’ufficio tecnico non ha ancora fatto quello relativo ad altri servizi. Sembra il gioco delle tre carte, il gioco di procrastinare sine die la conclusione di un procedimento che in realtà doveva essere chiuso già da parecchio tempo. Il tutto a danno dei cittadini che, peraltro, hanno effettuato importanti investimenti tanto per la realizzazione delle unità abitative quanto per le opere di urbanizzazione. Sono ormai troppi i casi in cui l’operato degli uffici comunali risulta del tutto inadeguato a tutelare non solo le legittime prerogative dei cittadini ma altresì l’efficacia e l’efficienza della Pubblica Amministrazione, che ricordiamo essere principi sanciti dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Pertanto chiediamo al sindaco, quale rappresentante legale dell’Ente comunale, e al segretario generale, quale figura di vertice della burocrazia di Palazzo De Nobili, di intervenire senza indugio. Se fosse necessario, la segretaria avochi le pratiche non evase e dia le risposte che i cittadini attendono da troppo tempo. In alternativa, c’è la possibilità di revocare gli incarichi ai Rup così come quella di chiamare in causa il dirigente preposto, che è profumatamente pagato con le tasse dei cittadini non per girarsi i pollici ma per far funzionare il settore del quale è responsabile. In ogni caso, di questi inspiegabili ritardi e reticenze dovrebbe essere messo a conoscenza il nucleo di valutazione perché non è possibile che dipendenti del Comune siano ‘premiati’ a pieni voti quando non sempre fanno il proprio dovere.
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