Celebrato a Crotone il 209° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri

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  05 giugno 2023 14:34

Si è svolta oggi a Crotone la celebrazione per il 209° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Il discorso del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Crotone:

“Gentili Autorità, cortesi ospiti, è con sincera riconoscenza che vi porgo un caloroso benvenuto alla celebrazione dell’Anniversario di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri, 209 anni vissuti sempre tra la gente e per la gente, al servizio del Paese. Desidero innanzitutto salutare ed esprimere la mia sentita gratitudine a Sua Eccellenza il Prefetto di Crotone, che con la sua autorevole presenza testimonia, ancora una volta, i sentimenti di considerazione e di vicinanza riservati all’Arma dei Carabinieri. Accolgo affettuosamente l’Arcivescovo di Santa Severina - Crotone, verso cui nutro una profonda affezione per l’impegno pastorale offerto, in tante occasioni, ai militari dell’Arma. Un sentito grazie al Presidente della Provincia ed a tutti i Sindaci che, con la loro partecipazione, hanno voluto simbolicamente sottolineare il forte legame che da sempre unisce i Carabinieri alle comunità locali. Un deferente omaggio al Presidente del Tribunale, al Procuratore della Repubblica di Crotone ed a tutti i rappresentanti della Magistratura inquirente e giudicante, ai quali mi accomuna la ferma volontà di ricercare ed affermare sempre la verità e la giustizia, a tutela soprattutto dei più deboli.

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Un caloroso saluto al Questore, ai Comandanti Provinciali della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco,  ed a tutti i responsabili delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine, con cui condividiamo il quotidiano impegno a difesa della collettività e del bene comune. Un affettuoso benvenuto alle Associazioni combattentistiche e d’Arma ed agli amici dell’Associazione Nazionale Carabinieri, che simboleggiano l’irrinunciabile elemento di congiunzione tra il passato ed il presente, tra il valore, il rispetto delle tradizioni e la naturale vocazione alla crescita ed al progresso. È proprio questa la vera forza della nostra Istituzione: saper coniugare l’innovazione alla tradizione con lo sguardo sempre proiettato al futuro. A tutti i Carabinieri dell’Organizzazione Territoriale, Forestale e delle altre specialità rinnovo - con l’orgoglio di essere uno di loro - il mio ringraziamento e la mia stima. Così come, con pari affetto, voglio rivolgere un caloroso pensiero a tutti i familiari dei militari dell’Arma, per la silenziosa ma concreta condivisione dei nostri quotidiani sacrifici".

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Ed infine, ma sempre in cima ai nostri pensieri, un deferente ricordo per tutti i nostri caduti che con fedele ed encomiabile spirito di servizio hanno onorato la nostra divisa, fino all’estremo sacrificio della vita. Permettetemi, al riguardo, di ricordare con sommessa e profonda commozione la figura del compianto Colonnello Gabriele Mambor, collega che questa provincia rimpiange per le sue indimenticate doti umane e professionali, sempre al servizio dei cittadini e difensore dei più deboli.

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Oggi, tutti insieme, nella splendida cornice di Piazza Duomo, vogliamo celebrare i 209 anni dell’Arma dei Carabinieri, una storia non certo poggiata su miti e leggende, ma fatta di tanti silenziosi sacrifici, scritta da tanti Carabinieri che, senza alcun calcolo, con generosità, hanno donato anche la loro vita, senza mai chiedere nulla.

Un impegno, quello dei Carabinieri, che non vuole infatti essere vuota retorica delle parole, come troppo spesso avviene, ma che si sostanzia nella concretezza delle azioni poste in essere ogni giorno per intercettare sul nascere disagi e bisogni, per rendere possibile il libero esercizio dei diritti da parte di tutti i cittadini, specie di coloro che versano in una condizione di maggiore fragilità e vulnerabilità.

E la tutela della legalità nella logica dell’Arma si realizza innanzitutto attraverso un’attiva e concreta presenza in chiava preventiva in ogni centro urbano, in ogni remoto angolo della nostra provincia.

La prevenzione è un’attività silente, difficilmente misurabile, non osservabile nella sua piena dimensione: un’azione certosina che quasi sempre non affiora all’onore delle cronache, ma i cui effetti si riverberano immediatamente sul piano della sicurezza percepita dal cittadino. A tal riguardo, il lavoro portato avanti negli ultimi dodici mesi è stato principalmente finalizzato a ricercare nuove soluzioni organizzative per raffittire il dispositivo di controllo del territorio, funzione questa connaturata alla struttura capillare dell’Arma, che opera per la sicurezza della collettività in questa provincia con 25 presidi, di cui 3 Compagnie, 1 Tenenza e 21 Stazioni.

Questi reparti sono gli unici presidi di polizia in ben 20 Comuni sui 27 della nostra provincia e rappresentano fisicamente la presenza diffusa e forte dello Stato, operando in una prospettiva di autentica prossimità ai bisogni delle diverse comunità, allo scopo di rispondere con la dovuta efficacia e la necessaria tempestività alle richieste di aiuto della cittadinanza.

In tale quadro, in un’azione di progressiva ottimizzazione dell’impiego delle risorse disponibili, è stato possibile conseguire un sensibile incremento delle attività di pattugliamento del territorio. Questa incisiva azione di controllo del territorio, che vede l’Arma dei Carabinieri operare all’unisono con gli uomini e le donne delle altre Forze di Polizia, vuole essere una risposta concreta, tangibile all’avvertita esigenza di rassicurazione sociale, perché i Carabinieri - come ho già avuto modo di dire in altre circostanze - devono essere tra la gente e con la gente, facendosi carico dei bisogni, delle ansie e delle preoccupazioni che i cittadini quotidianamente affrontano.

È questa la vera essenza della prossimità, che, prima ancora di essere una metodologia operativa, deve essere una “filosofia” a cui ispirarsi nel quotidiano servizio. In tale più ampia chiave di lettura, il modello organizzativo dell’Arma, come detto, incardinato su una capillare struttura “presidiaria”, rappresenta da più di due secoli la più “moderna” espressione dì un articolato dispositivo di prossimità, in cui l’operatore in uniforme si pone quale punto di riferimento per le esigenze più diversificate della popolazione.

Le Stazioni vivono in costante “simbiosi” con le comunità in cui sono collocate, avendo così modo di affrontare con la giusta misura le problematiche locali: tale modello esalta il valore sociale dell’attività di polizia che, lungi dall’esaurirsi nella sola capacità operativa, si realizza soprattutto attraverso il dialogo e il contatto continuo con il cittadino, come spesso succede in caso di dissidi in ambito familiare o, in senso lato, per contrasti insorti nelle diverse relazioni sociali.

Mediare tra opposte ragioni laddove si manifesta una controversia; comporre posizioni tra loro divergenti ed apparentemente inconciliabili è talvolta un compito arduo, che i Carabinieri svolgono sulla base di quanto prescritto dal Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, ove si fa riferimento a questo genere di operazioni come «bonaria composizione dei privati dissidi». È certamente meno tecnica, ma sicuramente molto più efficace la definizione che ne dà Andrea Camilleri in un suo famoso scritto del 2005, “Il medaglione”: «Mettere il buono: ossia dire la parola giusta, pacificare, risolvere, appianare, fare in modo che la bilancia non penda troppo da una parte o dall’altra».

E in questo sforzo di bilanciamento non solo il Comandante di Stazione, ma ogni Carabiniere riconosce il suo vissuto quotidiano. È sufficiente trascorrere un’ora presso una Stazione Carabinieri per rendersi conto di quanto frequente e necessario sia l’esercizio di un efficace e sano convincimento, che spesso consente di risolvere con la persuasione problemi e conflitti che, in assenza di un’azione improntata alla ragionevolezza, potrebbero degenerare fino a produrre conseguenze irreparabili. I Carabinieri sono formati ad approcciare situazioni potenzialmente critiche con questo metodo di lavoro, senza per questo rinunciare al rigore professionale ed alla terzietà di giudizio.

Per tutte queste ragioni, le nostre Stazioni sono percepite dalla popolazione come un “patrimonio” di ciascuna comunità e l’efficacia di questo modello è testimoniata anche dalle numerose richieste volte alla costituzione di nuovi presidi dell’Arma o al potenziamento di quelli già esistenti, istanze che, sempre più frequentemente, provengono dalle comunità locali attraverso i rappresentanti istituzionali.

Noi siamo fieri di questa inesauribile interazione con il cittadino e con le municipalità, viviamo con sano orgoglio questo circuito virtuoso di fiducia e rispetto reciproco, perché siamo ben consci che in ciò si sostanzia il vero significato e la ragion d’essere della scelta professionale e di vita fatta da ciascun Carabiniere. Viene alla mente la felice espressione “alamari cuciti sulla pelle”, pronunciata dal Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa per rappresentare plasticamente lo spirito che da sempre contraddistingue tutti i militari della Benemerita.

Lo stesso spirito che quotidianamente anima l’azione dell’Arma contro ogni forma di illegalità. Soltanto pochi dati per riassumere l’ampiezza del lavoro sin qui svolto: nell’ultimo anno il Comando Provinciale di Crotone ha perseguito più di 3.000 (tremila) reati, che corrispondono al 76% delle denunce complessivamente presentate a tutti i reparti e uffici delle Forze di polizia operanti in questa provincia. Inoltre, i Reparti carabinieri hanno proceduto per circa il 60% del totale dei reati scoperti, deferendo più fi 1.000 (mille) persone e traendone in arresto ulteriori 300 (trecento). Questa alacre azione investigativa è stata condotta con l’efficace coordinamento delle Procure della Repubblica di Crotone e della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, Autorità giudiziarie a cui, ancora una volta, sento di rivolgere il ringraziamento mio personale e di tutti i Carabinieri.

Ma l’Arma è in prima linea anche nella prevenzione e nel contrasto di tutte quelle forme di illegalità che attentano alla nostra salute, all’ambiente in cui viviamo (operazione Deep), al nostro meraviglioso patrimonio culturale (operazione Achei) ed al complesso mondo del lavoro. Ne sono prova le ispezioni in materia di produzione alimentare eseguite dai Carabinieri del NAS di Cosenza, tra cui meritano una particolare citazione le attività svolte a tutela della salute dei più piccoli presso le mense scolastiche; o ancora l’attività compiuta in tema ambientale dal Gruppo Carabinieri Forestale ed infine i numerosi accessi ispettivi effettuati dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Crotone, che hanno tra l’altro evidenziato inumane forme di sfruttamento dei lavoratori, non più tollerabili in una società civile.

I positivi risultati sin qui conseguiti ci sollecitano a proseguire in modo ancora più deciso in questa azione sinergica a tutela dei diritti, sentendo forte il dovere di assicurare ferme risposte alle crescenti sensibilità verso ambiti che hanno un forte impatto sulla qualità della vita di ogni cittadino.

Nel concludere voglio rivolgermi ai Carabinieri qui schierati in rappresentanza dei 400 uomini e donne in servizio al Comando Provinciale di Crotone. Fiero di poter essere il vostro Comandante, desidero esprimerVi pubblicamente, davanti alle massime Autorità, il mio più vivo compiacimento per il Vostro “essere” autentici servitori dello Stato, sintesi della straordinaria combinazione di valori umani e capacità professionali! Sappiate proseguire lungo la strada del dovere e dell’onore percorsa da quanti ci hanno preceduto nei 209 anni di storia della nostra Istituzione, operando sempre con immutata serietà e passione. E nei momenti difficili o di amarezza, sappiate rimanere fedeli a voi stessi ed alla missione che vi è stata affidata; sappiate essere fedeli ai valori che da sempre ci animano, la cui sintesi risiede nell’incondizionata volontà di porsi al servizio delle comunità; sappiate essere fedeli all’uniforme che indossate, glorioso simbolo di rettitudine e di dedizione al prossimo.

Sono sicuro che la luce che brilla nei vostri occhi continuerà ancora a risplendere con la medesima forza ed intensità, fedeli al giuramento prestato all’Italia ed agli Italiani.  Viva i Carabinieri, Viva la provincia di Crotone, Viva l’Italia!”

Ricompense e motivazioni per le quali son stati premiati i militari: capitano Roberto Nicola Cara, comandante del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale carabinieri di Crotone, encomio semplice, rilasciato dal comando legione carabinieri “Marche”. Motivazione: “Comandante di compagnia carabinieri, evidenziando elevata professionalità, spiccata capacità investigativa e dedizione, coordinava, partecipando alle principali attività operative, complesse indagini, che consentivano di trarre in arresto un uomo, responsabile di otto incendi boschivi dolosi. l’operazione riscuoteva diffusi consensi, esaltando il prestigio dell’istituzione”.  Macerata, agosto - settembre 2021.

Ha consegnato la ricompensa Sua Eccellenza, il Prefetto di Crotone, Dott.ssa Franca Ferraro. Capitano Stefano Martorana, Comandante della Compagnia Carabinieri di Cirò Marina: Encomio Semplice, rilasciato dal Comando Legione Carabinieri “Sardegna”. Motivazione: “Comandante di norm di compagnia capoluogo, operante in territorio sensibile sotto il profili dell’ordine e della sicurezza pubblica, evidenziando non comune senso del dovere, elevato spirito di sacrificio e spiccato acume investigativo, coordinava, paretecipandovi personalmente, prolungata attivita’ d’indagine nei confronti di un organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti, che si concludeva con l’esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare, col sequestro di rilevante  quantitativo di stupefacente e la completa disarticolazione del sodalizio. l’operazione riscuoteva il plauso delle autorita locali e dell’opinione pubblica, esaltando il prestigio dell’istituzione”. Cagliari, aprile 2017 - maggio 2021.

Ha consegnato la ricompensa il Presidente del Tribunale Facente Funzioni, Dott. Massimo Forciniti.

Vice Brigadiere, ora Brigadiere, Tommaso Nereo, e Carabiniere Carmelo Germanà Bozza, effettivi alla Compagnia Carabinieri di Petilia Policastro. Encomio Semplice, rilasciato dal Comando Legione “Calabria”. Motivazione: “Addetti a stazione capoluogo, evidenziando spiccata professionalita’ ed esemplare spirito d’iniziativa, prestavano risolutivo soccorso ad anziano ch3e, colto da malore, versva in arresto cardio circolatorio. in attesa dell’arrivo del personale sanitario del 118, effettuavano decise manovre salvavita che consentivano all’uomo di riprendere conoscenza, scongiurando cosi’ piu’ gravi conseguenze”. Petilia Policastro, 3 giugno 2022.

Ha consegnato la ricompensa il Sig. Procuratore della Repubblica di Crotone, Dott. Capoccia Giuseppe. Ha consegnato la ricompensa il Sig. Questore di Crotone, Dott. Giambra Marco. 

Vice Brigadiere Conversano Marco, Appuntato Scelto Q.S. Romolo Manica e Carabiniere Scelto Andrea Pio Enrico Cicchetti. Vivissimo compiacimento, rilasciato dal Comando Legione Carabinieri “Calabria”. Motivazione: “Esprimo il mio vivissimo compiacimento per la professionalita’ e la determinazione evidenziate nella conduzione di speditiva ed efficace attivita’ d’indagine, confronti di 7 soggetti, affiliati a locale cosca di “n’drangheta”, responsabili di danneggiamento, devastazione e saccheggio nonche’ di altri reati concernenti le armi. commessi con l’aggravante del metodo mafioso”. Cirò Marina 14 agosto - 1° settembre 2022. Ha consegnato la ricompensa il Sig. Questore di Crotone, Dott. Giambra Marco.

 

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