“Quanto andato in onda durante la trasmissione Articolo 21 sulla vicenda del Parco Romani è inquietante ed allo stesso tempo obbliga a riflessioni urgenti da parte della classe dirigente locale e dei cittadini catanzaresi”.
Lo afferma il consigliere comunale di Fare per Catanzaro, Fabio Celia, commentando quanto visto in televisione nel corso della trasmissione condotta da Lino Polimeni.
“Il Parco Romani – continua Celia – è un danno economico, ambientale e sociale procurato alla città di Catanzaro ed ai suoi cittadini di immane proporzione. Milioni di euro investiti tra soldi pubblici e dei privati per creare un ecomostro di cui nessuno sembra voglia veramente occuparsi. Perché le responsabilità esistono e vanno approfondite. Qualcuno deve dare conto di tutto questo, basta omertà sulla questione.
In ballo – prosegue il consigliere di Fare per Catanzaro - ci sono famiglie rovinate, investitori che hanno perso risorse enormi e i cittadini, che nel silenzio generale, si sono visti sottratti di milioni di euro di soldi pubblici. E il motivo di tutto questo non è stato ancora spiegato. Vengano fuori i responsabili, da ricercare in primis in una politica assolutamente indifferente negli ultimi dieci anni. E mi riferisco alla politica locale in generale, poiché la questione nasce dal centrosinistra e prosegue nel centrodestra, attraverso diverse amministrazioni comunali totalmente omertose sulla vicenda.
E’ inaccettabile, eticamente, restare in silenzio di fronte a quanto raccontato da Polimeni in televisione e a quanto testimoniato dai suoi ospiti. Da chiedersi pure come sia possibile che il solo Lino Polimeni, ottimo come di consueto, sia l’unico ad interessarsi alla questione.
Da consigliere comunale mi rivolgo alla sana politica della città, agli imprenditori che hanno perso milioni, ai cittadini ed al procuratore della Repubblica, Nicola Gratteri, affinché si operi tutti per stanare la verità ed individuare colpe e colpevoli.
Dobbiamo dare una risposta credibile alla città – conclude Celia – perché l’indifferenza e l’omertà ci rendono quotidianamente complici di un sistema a tutela di chi ha le responsabilità di tutto questo e ad oggi non ne ha dato ancora conto ai catanzaresi”.
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