Di seguito la nota integrale del direttivo del movimento #fareperCatanzaro
"#farepercatanzaro, sempre pronta ad intestarsi battaglie a difesa ed a tutela dei cittadini, registra che quella condotta nel mese di giugno per accendere un riflettore sull’ex cementificio di via de Filippis ha sortito unicamente un minimo obiettivo: quello della pulizia dell’area circostante il cementificio nonché la sua recinzione. Ad effettuare l’intervento sarebbe stata la società che per ultima sembra aver acquisito la proprietà della struttura. Il tutto, nel totale ed assordante silenzio del sindaco Abramo e dell’intera amministrazione. E’ evidente che il direttivo di #farepercatanzaro non può ritenersi soddisfatto. Abramo è stato latitante sui quesiti posti in merito alla bonifica dell’area dagli scarti di lavorazione, nonché della decadenza della struttura che libera nell’aria amianto polverizzato con grave pregiudizio sulla salute dei cittadini. E’ stato latitante sui problemi di sicurezza della zona visto che l’eco mostro e la sua area è notoriamente utilizzato per traffici poco chiari. Abramo nulla ha profferito sul perché il cementificio, al pari di quello ubicato nel quartiere Sala, non sia stato ancora abbattuto. Per capirne di più, #farepercatanzaro, ha fatto richiesta di accesso agli atti. Risposta? “Non siamo in possesso di alcun atto riguardante il cementificio”. Strano, tenuto conto che il comune aveva individuato l’area, su cui sorge il cementificio di via de Filippis, come quella destinata a far sorgere il palazzo della Regione Calabria. Che si tratti di una vicenda intricata appare chiaro. Certo è che l’Italcementi chiude la produzione di cemento nell’anno 1987, abbandonando le strutture di Sala e Via de Filippis. Altrettanto certo è che la stessa nel 2012,dà avvio ai lavori di abbattimento e bonifica della struttura di Sala.In questo intervallo, la stampa locale nel 2010, indagando sulle vicende del cementificio, scrive che l’Italcementi, già nel 2008, aveva ceduto la proprietà della struttura di via de Filippis alla società “GESTIONE IMMOBILIARE MESSINA”. Una operazione condotta in tutta riservatezza, in modo ovattato, la cui successiva notizia passò nell’indifferenza collettiva senza che nessuno si chiedesse il perché. Tutto qui? Assolutamente no. Da alcune recenti visure, si viene a conoscenza che l’area cambia proprietà e che a subentrarvi è la società “PARCO SANSINATO ex CEM”. Ebbene, il direttivo di #farepercatanzaro, nonostante la ragione sociale di queste società potrebbe non lasciar dubbi su come si volesse utilizzare l’area, non vuole entrare nel merito ritenendo che, qualora lo ritenessero opportuno, dovranno essere altri organismi a farlo e a valutare se in questa vicenda si configurino eventuali estremi di anormalità. Tuttavia, nell’interesse dei cittadini, della loro salute e della loro sicurezza chiede in via prioritaria l’abbattimento dell’ecomostro. Chiede, altresì, con forza, un’apposita discussione in consiglio. Il sindaco Abramo dovrà riferire sull’intera vicenda, perché i consiglieri sappiano, la città sappia cosa sia accaduto in questa appetibile area e quali eventi hanno impedito od ostacolato l’abbattimento del cementificio di via de Filippis al pari di quello di Sala. Dovrà chiarire, poiché non può non sapere, quali fossero i piani, i progetti delle società acquirenti e, se questi fossero nell’interesse della città, della sua economia e del suo benessere".
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