Centro di Malattie Infettive a Villa Bianca. Il prof. Cauda dal Gemelli di Roma plaude alla proposta del rettore De Sarro: "Interessante modello assistenziale e di ricerca"

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images Centro di Malattie Infettive a Villa Bianca. Il prof. Cauda dal Gemelli di Roma plaude alla proposta del rettore De Sarro: "Interessante modello assistenziale e di ricerca"
Roberto Cauda, prof alla Cattolica di Roma e primario di Malattie Infettive al Gemelli
  22 aprile 2020 20:16

 
Il Centro di Malattie Infettive all'ex Villa Bianca di Mater Domini trova adesioni anche fuori dai confini catanzaresi e calabresi. Ed è un apprezzamento "pesante" quello arrivato oggi all'Ateneo catanzarese. Il professore Roberto Cauda, direttore delle Malattie infettive dell'Università Cattolica di Roma (Policlinico Gemelli), ha voluto far sapere al rettore dell'Umg, Giovambattista De Sarro quanto positiva sia l'idea di potenziare questo campo. Dunque un riconoscimento importante da parte di uno dei massimi infettivologi italiani. 
 
 
Cauda ha scritto al rettore De Sarro quanto il rafforzamento di Malattie Infettive sia "certamente un’esigenza che nasce dalla pandemia COVID-19, ma da cui può trarre innegabile giovamento, indipendentemente da questa, la gestione di tutta la patologia infettiva. A questo proposito – senza con questo, per incidens, voler minimamente entrare nel merito delle decisioni che verranno da voi assunte - mi permetto qui ricordare l’importanza che le malattie infettive attualmente rivestono nel mondo in termini di global health".
 
"Sono già operativi a Catanzaro centri di malattie infettive, sia universitari che ospedalieri, di ottimo livello e - ha continuato Cauda nella comunicazione al rettore dell'Umg- pertanto mi permetto qui interpretare il disegno di potenziare le malattie infettive come avente una duplice mission: ampliare l’offerta assistenziale dedicata a COVID-19 (e potenzialmente ad altra patologia infettiva); implementare una ricerca multidisciplinare in questo campo tra i vari saperi e le tante eccellenze dell’ateneo e degli ospedali presenti in città. Questa iniziativa di valorizzazione e potenziamento delle malattie infettive, se inserita in un contesto di sinergia con le realtà già esistenti ed operanti nel territorio, può rappresentare quindi -a mio giudizio- un interessante modello assistenziale e di ricerca".
 
 
 

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