Dal mio piccolo sguardo di bambina, dietro le quinte del Teatro San Carlo di Napoli - che da napoletana ho potuto frequentare sin da piccolissima e persino con il privilegio delle aree di palcoscenico - la vidi per la prima volta dal vivo in una stupefacente Giselle, insieme all'altra mitica figura della danza, Rudolf Nureyev; e da allora la mia sensibilità crebbe diversamente, e assai più felicemente: ecco proprio questo è il regalo più grande che artisti così possono fare al mondo, e ai giovani.
Tante volte poi l'ho rivista, ma l'ultima, in una delle sue ultime apparizioni sui palcoscenici, è stato ad Armonie d'Arte Festival nel 2015, in un'ispirata Sherazade, con le coreografie di Fredy Franzutty. In quell'occasione, pur ormai ottantenne, aveva nello sguardo l'energia creativa e performativa di sempre, e nel corpo un'intramontata grazia. E avena nelle parole, quelle che a piene mani ci ha onorato di ricevere, il generoso conforto del suo apprezzamento profondo per il nostro Festival, e anche il tributo di stupore che tutti gli artisti rivolgono al nostro luogo di elezione che è il Parco Archeologico Nazionale di Scolacium (Borgia, in provincia di Catanzaro), che da oltre 20 anni noi di Armonie d'Arte siamo felici ed orgogliosi di aver valorizzato nella regione e nel mondo, con pubblico e Media internazionale giunto sin qui ad hoc.
Lei, Carla, perchè ora basterà solo il nome ad evocare bellezza e raffinato respiro sul mondo, ha mosso e smosso migliaia di uomini e donne, anime, ambizioni o solo sogni, ma sempre con l'ineludibile bisogno del tepore dell'Arte. Ed è proprio vero quanto scriveva George Eliot: <>.
E infatti, ora, più che mai, ti amiamo tutti Carla, per sempre".
*Direttore Artistico "Armonie d'Arte Festival"