Chiappucci racconta “El diablo” al Festival Leggere&Scrivere di Vibo Valentia

Momenti di grande sport si sono vissuti oggi al Festival Leggere&Scrivere in corso a Vibo Valentia. A Palazzo Gagliardi è stato celebrato prima un senatore del calcio come Giampiero Boniperti. L'occasione, la presentazione del libro di Italo Cucci dedicato all’ex giocatore e presidente della Juventus. Poi è stato il turno del “Diablo”. Il mito del ciclismo Claudio Chiappucci si è presentato al pubblico del Festival con un libro, "Una vita in fuga", El Diablo si racconta, scritto da Beppe Conti. Un riepilogo di avventure ciclistiche, aneddoti e retroscena di una vita mai banale trascorsa in sella ad una bicicletta.

Nel libro si narra ad esempio come il 55enne ex-ciclista varesino venne soprannominato dai colombiani "El Diablo" per la sua irruenza ciclistica che gli permise, nel 1990, di indossare per otto tappe la maglia gialla al Tour prima di inchinarsi a cronometro a Greg Lemond e chiudere al secondo posto nella classifica generale. Oltre ai rapporti con gli avversari e con i compagni di squadra, Chiappucci racconta anche la rivalità con Gianni Bugno e l'amicizia con Marco Pantani, che considerava quasi un fratello minore.

“Nella mia carriera – ha svelato Chiappucci, intervistato dal giornalista Maurizio Bonanno - ho capito tante cose. In base al mio metabolismo emergeva che avevo qualità da fondista e così mi sono saputo esaltare proprio nelle corse a tappe. L’immagine poi me la sono costruita da solo, con sacrifici, a forze di battaglie, ma non è stato facile. Al di là delle vittorie penso che quello che ho saputo dare in alcune gare è trasmettere delle emozioni. Chi guarda lo sport cerca l’emozione, qualcosa che lo appassioni. Non è solo vincere”.

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