Visite da tutta la regione per ammirare le opere in mostra a Palazzo Staglianò.
Identità e riscatto. Sono alcuni tra i più importanti e diffusi valori-chiave raccolti nei commenti dei numerosi visitatori che, in questi giorni, stanno ammirando la mostra “Chiaravalle Arte” (Premio nazionale di arte contemporanea) a Chiaravalle Centrale.
Le storiche sale di Palazzo Staglianò che ospitano le opere in concorso rendono ancora più suggestivo il percorso tra tele, installazioni, provocazioni stilistiche, sculture. Esplosioni di colore e ricercate simmetrie geometriche si alternano, tra richiami onirici e introspezioni personali volutamente astratte. Tracce, schizzi, che lasciano libera l'interpretazione di ogni singolo sguardo. Perché l'arte è essa stessa anelito di libertà, oltre che nutrimento delle più alte vette dell'anima e del pensiero. Ma qui diventa anche potenzialità futura per il riscatto di un territorio che ridisegna la propria identità. Attraverso l'arte. Con l'arte.
Una coraggiosa pietra nello stagno dell'immobilistica routine che condanna al silenzio da fin troppo tempo le aree interne, come una lenta nota di sottofondo, di malinconica rassegnazione. “Chiaravalle Arte” è, al contrario, un accordo rock suonato nel pieno della notte. Una luce. Una speranza che non va neanche raccontata, ma solo vissuta. L'intuizione dei visitatori è la migliore garanzia di un successo corroborato dai numeri, sempre crescenti, di accessi alla mostra.
Arrivano da tutta la regione, in particolare dalle vicine località turistiche costiere, per poter dire: “Io c'ero, ho visto”. Merito che va ascritto ai curatori, agli organizzatori, agli amministratori comunali che hanno puntato sull'evento di Palazzo Staglianò come momento cruciale del cartellone estivo e punto di contatto tra le politiche culturali e quelle turistiche. Perché non di sole sagre può e deve vivere l'affollamento vacanziero, ma soprattutto di cultura e bellezza, elementi base del più arcano elisir di lunga vita.
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