Chiaravalle, il sindaco concede la sala consiliare e l'opposizione rilancia: "Sabato un confronto aperto alla città"

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Autorizzato l’incontro pubblico del 22 novembre. Foti, Rauti e Maida: “Parleremo di temi seri. La democrazia vive nel confronto, non nel rifiuto del dialogo”

  20 novembre 2025 13:12

La sala consiliare di Chiaravalle sarà disponibile per la conferenza stampa dell’opposizione. La conferma è arrivata nella giornata del 20 novembre, con una comunicazione firmata dal sindaco Domenico Donato, che autorizza ufficialmente l’utilizzo degli spazi istituzionali per il previsto incontro pubblico del 22 novembre, richiesto dai consiglieri di minoranza Claudio Foti, Giuseppe Rauti e Vito Maida.

Una decisione che arriva dopo giorni di attesa e dopo un silenzio che aveva alimentato tensioni e ipotesi di un nuovo braccio di ferro. L’opposizione accoglie l’autorizzazione ma rilancia, trasformando la conferenza stampa in un appuntamento che vuole essere non solo informativo, ma profondamente politico.

I tre consiglieri confermano l’invito alla cittadinanza e alla stampa a partecipare numerosi all’incontro di sabato alle 16:30. “Parleremo di argomenti seri, che riguardano il futuro di Chiaravalle – spiegano – e che avremmo voluto affrontare nella sede naturale della democrazia locale: il Consiglio comunale. Le norme, il Testo Unico e il ruolo dei consiglieri lo prevedono chiaramente. Ma il sindaco ha scelto di sottrarsi al confronto istituzionale”.

L’accusa è diretta: Donato, sostengono i tre esponenti della minoranza, avrebbe evitato la convocazione del Consiglio nonostante le richieste formalmente presentate. Da qui la necessità di rivolgersi direttamente ai cittadini, riportando al centro temi considerati cruciali: la mancata attivazione del Polo Culturale del Convento dei Cappuccini e le criticità nell’affidamento della riscossione coattiva alla società Area S.r.l.

Con la concessione della sala consiliare, la tensione non si dissolve, ma si sposta sul terreno del confronto pubblico. “Noi ci saremo – ribadisce l’opposizione – perché crediamo che la democrazia viva solo se c’è trasparenza, se c’è dialogo e se c’è la possibilità di porre domande. Questo incontro è ciò che il Consiglio avrebbe dovuto essere e che invece non è stato, per scelta del sindaco”.

Il significato politico dell’iniziativa appare dunque più ampio della semplice illustrazione di due dossier amministrativi. È la volontà di ristabilire un metodo: discutere davanti alla città, ascoltare osservazioni e critiche, riportare all’interno delle istituzioni quella dialettica che, secondo l’opposizione, è stata “strozzata” da una gestione monocratica delle decisioni.

L’incontro del 22 novembre diventa così un momento atteso, un'occasione per riaprire un dialogo che, secondo molti cittadini, mancava da troppo tempo. Con la sala consiliare finalmente a disposizione, la minoranza punta a dimostrare che la partecipazione non è un ornamento, ma la base del governo locale. Resta ora da capire se il dibattito saprà aprire una stagione nuova o se si limiterà a certificare una frattura politica già profonda. 

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