Chiaravalle, l’opposizione accusa: “Cavilli per nascondere i debiti”

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images Chiaravalle, l’opposizione accusa: “Cavilli per nascondere i debiti”


  15 ottobre 2025 17:39

È un duro atto d’accusa quello che arriva dai banchi della minoranza consiliare contro l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Domenico Donato. I tre consiglieri di opposizione Giuseppe Rauti, Vito Maida e Claudio Foti denunciano con toni severi quella che definiscono una “deriva istituzionale senza precedenti”, legata alla gestione dei debiti per le forniture di energia elettrica e gas. Si tratta, spiegano, di “oltre 846.000 euro di passività” riconosciute dagli stessi uffici comunali come somme “certe, liquide ed esigibili”, ma che l’amministrazione ha scelto di contestare in sede giudiziaria.
“Siamo di fronte a un fatto gravissimo – affermano i consiglieri – perché qui non si tratta di un contenzioso tecnico, ma di una contraddizione istituzionale in piena regola. Il Comune ha ammesso l’esistenza del debito nei propri atti e, contemporaneamente, si è opposto in tribunale a ciò che lui stesso ha certificato. È una schizofrenia amministrativa che mina la credibilità dell’ente e la fiducia dei cittadini”.
Le opposizioni sostengono che il comportamento del sindaco e della giunta non sia dettato da una reale tutela dell’interesse pubblico, ma da una strategia di rinvio, utile soltanto a guadagnare tempo. “È evidente – spiegano – che ci si sta arrampicando sugli specchi. Si spendono 21.000 euro di denaro pubblico in incarichi legali per cercare cavilli e pretesti burocratici con l’unico obiettivo di procrastinare l’inevitabile: il pagamento di servizi essenziali già erogati, che hanno illuminato scuole, uffici e strade”.
Ma la denuncia non si ferma al piano amministrativo. Il gruppo di minoranza chiama in causa il piano etico e politico, sottolineando la responsabilità morale di chi governa un’istituzione pubblica. “Un sindaco non è un amministratore qualunque – affermano – è il garante della legalità e della trasparenza, l’esempio per la comunità. Quando chi rappresenta la legge sceglie la via dell’inganno burocratico, il messaggio che si manda ai giovani e ai cittadini è devastante: si insegna che il debito può essere eluso, che la furbizia può sostituire la correttezza”.
Nelle parole dei consiglieri emerge l’indignazione per la gestione delle risorse pubbliche a Chiaravalle. «Se i soldi non sono stati utilizzati per pagare l’energia consumata – si chiedono Maida, Foti e Rauti – per cosa sono stati spesi? Quali priorità ha ritenuto più urgenti l’amministrazione? È doveroso che i cittadini conoscano la destinazione di ogni euro. Non si può nascondere la polvere sotto il tappeto mentre si affida ai tribunali il compito di guadagnare tempo”.
La minoranza, nel suo intervento congiunto, allarga il campo della riflessione al rapporto tra istituzioni e cittadinanza. “Ogni Comune vive di esempi, non di proclami. Se il cittadino deve pagare puntualmente le tasse, anche l’ente deve onorare i propri impegni. In caso contrario, il patto di fiducia si spezza. È inaccettabile che chi chiede senso civico ai cittadini si comporti da debitore riluttante, cercando cavilli invece di soluzioni”.
Nell’ultima parte del comunicato, i consiglieri lanciano un appello alla responsabilità e al rispetto dei principi fondamentali della vita pubblica: “Chi governa senza trasparenza governa contro il popolo. È tempo che l’amministrazione esca dall’ambiguità, pubblichi i documenti, mostri i flussi di cassa e presenti un piano concreto di rientro. Solo la verità può restituire dignità alle istituzioni e fiducia ai cittadini”.
Le opposizioni annunciano infine che continueranno a vigilare e a denunciare ogni tentativo di insabbiamento. “Il Comune non è la casa di pochi – concludono – ma la casa di tutti. E nessuno ha il diritto di metterla a rischio con strategie irresponsabili mascherate da legittime difese legali”.