
Tre anni. Tanto è passato da quando, nell’autunno del 2021, il cantiere della scuola elementare di Pirivoglia sembrava il segno di una nuova speranza per una comunità periferica ma orgogliosamente viva. Un milione di euro di fondi regionali, un appalto assegnato alla ditta LE.CO.GEN. S.r.l., promesse di sicurezza e modernità per i bambini e le famiglie del quartiere. Oggi, ottobre 2025, quelle promesse si sono trasformate in silenzio e ruggine: il cantiere è un ammasso di ferri abbandonati e sterpaglie, la scuola è ancora chiusa, e nessuno — né l’Amministrazione né l’impresa — ha fornito spiegazioni ai cittadini.
A riportare la questione al centro del dibattito pubblico è l’ex Assessore Vincenzo Fabiano, che in un comunicato dai toni fermi e indignati denuncia quella che definisce “una evidente mancanza di coerenza e di trasparenza”. Il nodo, secondo Fabiano, è doppio: da un lato la paralisi totale del progetto di Pirivoglia, dall’altro la recente decisione del Comune di liquidare oltre 40 mila euro alla stessa ditta per il primo stato di avanzamento dei lavori della nuova mensa scolastica di Foresta, finanziata con fondi PNRR. Una scelta che l’ex amministratore giudica sconcertante: “È normale premiare chi non ha ancora concluso i lavori precedenti?”, domanda apertamente, chiamando in causa il sindaco e la maggioranza.
Fabiano parla di una “ferita aperta”, che non è solo edilizia ma sociale. I bambini di Pirivoglia continuano a essere costretti a spostarsi ogni giorno verso altri plessi, le famiglie sostengono costi di trasporto che non dovrebbero gravare su di loro, e il quartiere ha perso un punto di riferimento educativo e comunitario. Intanto, aggiunge, nessuna relazione ufficiale chiarisce perché il cantiere sia fermo dal 2022, se siano state applicate penali o se il Comune abbia avviato azioni di recupero nei confronti della ditta.
“Il rischio – scrive Fabiano – è trasformare l’inefficienza in prassi, la rassegnazione in silenzio. E il silenzio, in politica, è complicità.” Parole dure, che chiamano direttamente in causa la responsabilità amministrativa e morale di chi oggi governa Chiaravalle Centrale.
L’appello finale è un invito alla chiarezza e alla responsabilità: Fabiano chiede di sapere perché l’intervento di Pirivoglia non sia stato completato, quali misure siano state adottate nei confronti della ditta, come sia stato possibile assegnarle nuovi lavori con fondi PNRR senza chiudere i conti col passato, e se esista un piano concreto per la riapertura della scuola.
“Chiaravalle – conclude – non ha bisogno di proclami, ma di atti, verifiche e responsabilità. Non possiamo accettare che si inaugurino nuovi cantieri mentre i vecchi restano ruderi abbandonati. La politica che dorme sulle macerie dell’infanzia non può dirsi una politica che costruisce futuro.”
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