I consiglieri di opposizione Rauti, Foti e Maida replicano al primo cittadino: “Dopo mesi di silenzio istituzionale, si trincera dietro Poste Italiane e ignora le denunce sindacali. Prima rivendica i lavori, poi dice che non sono di sua competenza”.
“Dopo mesi di silenzio e di mancati chiarimenti richiesti anche in sede di consiglio comunale, il sindaco Domenico Donato interviene pubblicamente sul progetto “Polis” attraverso un post su Facebook, rivendicando la regolarità dei lavori presso l’Ufficio Postale locale e accusando l’opposizione di diffondere bugie e provocazioni. Una mossa tardiva” secondo i consiglieri comunali di opposizione Giuseppe Rauti, Claudio Foti e Vito Maida e peraltro “totalmente elusiva rispetto alle vere criticità sollevate in questi mesi”.
“Ci sorprende questo risveglio improvviso del sindaco” affermano i tre consiglieri, “dopo mesi in cui ha sistematicamente evitato di dare risposte concrete, persino alle interrogazioni ufficiali portate in consiglio comunale. Non ha mai chiesto scusa dopo il famigerato consiglio comunale nel quale non ha lesinato atti e parole offensive nei confronti di un esponente di minoranza, facendo finta di niente. Dimentica bilancio, lavori pubblici, debiti e altri temi caldi e dopo il mutismo in consiglio comunale ora si affida a un post social per smentire genericamente solo il problema Poste, senza però entrare nel merito delle questioni sollevate”.
L’aspetto più grave, sottolineano i consiglieri, è che “il sindaco non chiarisce se sia a conoscenza o meno della nota sindacale congiunta di SLC CGIL e UILPoste, in cui si segnalano disagi e irregolarità riguardanti proprio l’ufficio postale di Chiaravalle. Una denuncia autorevole e circostanziata, che meriterebbe risposte puntuali, non il semplice rimando a una nota delle Poste Italiane”.
“Il sindaco si limita a dire che la questione non è di sua competenza,” proseguono Rauti, Foti e Maida, “ma dimentica che è stato lui stesso, in consiglio comunale, a vantare un diretto coinvolgimento nella vicenda: ha dichiarato pubblicamente di aver discusso i tempi dei lavori e ha più volte rivendicato la paternità del progetto come frutto dell’azione amministrativa. Com’è possibile che ora si chiami fuori?”.
Per l’opposizione, si tratta dunque di una “non risposta”, utile solo a spostare l’attenzione e a delegittimare chi solleva domande scomode. “La cittadinanza – concludono i consiglieri – merita chiarezza, trasparenza e risposte concrete, non proclami sui social. Il sindaco non può scegliere quando essere protagonista e quando defilarsi a seconda della convenienza politica.”
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