Chiaravalle, "Radici e Ali": “Il sindaco Donato si assuma le sue responsabilità e si dimetta”

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  06 luglio 2025 11:06

“È finito il tempo degli alibi. Il sindaco Donato prenda atto del fallimento della sua amministrazione e rassegni le dimissioni”. Così il movimento civico Radici e Ali, che scrive un duro atto d’accusa nei confronti dell’attuale primo cittadino, definendo la situazione politico-amministrativa “non più sostenibile, né sul piano istituzionale, né su quello etico”.

Nel mirino finiscono anni di disallineamento finanziario, bilanci poco attendibili, ritardi su opere pubbliche strategiche, procedure concorsuali contestate e, soprattutto, un sistematico rifiuto del confronto democratico. “Donato – scrivono dal movimento – ha trasformato l’amministrazione in un fortino chiuso, dove il dissenso viene delegittimato e le regole del TUEL vengono quotidianamente disattese. Il mancato rispetto delle richieste di convocazione dei consigli comunali è solo l’ultima prova di una deriva antidemocratica che dura da troppo tempo”.
 
Radici e Ali denuncia anche l’uso spregiudicato della comunicazione istituzionale come arma di distrazione di massa: “Mentre i problemi reali restano senza soluzione, il sindaco cerca rifugio in una narrazione propagandistica, esaltando opere di ordinaria amministrazione come se fossero eventi epocali. Intanto, i cittadini attendono risposte concrete su debiti, appalti, scuole insicure e servizi carenti”.
 
Particolarmente grave, secondo il movimento, la recente diffusione di notizie infondate su presunte candidature a sindaco per le prossime elezioni: “Si tratta di un’operazione di manipolazione dell’opinione pubblica, messa in atto per creare falsi nemici e compattare una maggioranza sempre più fragile. Donato ha bisogno di inventarsi un nemico per giustificare davanti ai suoi il crescente isolamento politico e il malcontento popolare”.
 
Sul piano giuridico e amministrativo, Radici e Ali richiama le gravi criticità sollevate in merito al concorso per vigili urbani – con l’ammissione di candidati non in possesso dei requisiti – e alla mancata pubblicazione integrale dei documenti chiesti dalle opposizioni. “La trasparenza è stata sacrificata sull’altare dell’autoconservazione”, accusano.
 
“Chi sbaglia – concludono – deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte. Invece di continuare a recitare la parte della vittima, il sindaco Donato dovrebbe trovare il coraggio politico di guardare in faccia i cittadini, riconoscere i propri errori e fare un passo indietro, per il bene della comunità e delle istituzioni. Le dimissioni non sono più un’opzione: sono un atto dovuto”.

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