Ciao Michele, il politico del "detto fatto" che ha reso Catanzaro un pò più bella

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images Ciao Michele, il politico del "detto fatto" che ha reso Catanzaro un pò più bella
Michele Traversa
  11 aprile 2025 23:30

di STEFANIA PAPALEO

Michele Traversa non c'è più. Michele Traversa, l'uomo del "detto fatto", il politico che tanto amava Catanzaro e insegnava a tutti come amarla, se n'è andato in punta di piedi, senza fare rumore. Ma io il rumore lo sento, eccome! Lo sento nella testa, in un vortice di immagini che mi rimandano indietro nel tempo. Io bambina, lui giovane attivista politico che scorrazzava tra giornalisti e intellettuali del tempo, in un ambiente a me familiare. Negli anni 90, io giovane cronista e lui già brillante amministratore con una carriera in discesa.

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Volevo bene a Michele. Lo stimavo e lo ammiravo. Quel legame antico si rinnovava anno dopo anno nelle cronache dei suoi successi. Presidente della Provincia per due mandati, assessore regionale al Turismo, sindaco di Catanzaro per un periodo troppo breve, poi deputato, infine l'incarico di presidente onorario del Parco della Biodiversità Mediterranea, la creatura nata e cresciuta sotto la sua ala protettiva. Lo ricordo ancora tra i viottoli a controllare staccionate e infilare chiodi al bisogno. Nulla era fuori posto sotto i suoi occhi attenti. E sotto l'immancabile baffetto, quel sorriso dolce con il quale impartiva "ordini" mai disattesi e raccontava a me giornalista gli ulteriori progetti in cantiere.

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Era un cultore della bellezza, Michele Traversa. Lungimirante nelle sue scelte, come quella di trasformare il "suo" Parco in una sorta di museo all'aperto grazie alle opere ricevute in donazione dagli artisti che, di volta in volta, venivano ad esporre nel Catanzarese. Lui, protagonista della cultura negli anni ruggenti della città, con una straordinaria capacità di intercettare finanziamenti pubblici e investirli nella giusta direzione. Ricordo l'Arena Magna Graecia, meta di anteprime nazionali e spettacoli all'avanguardia, il Musmi, il Marca, il Museo del rock, il Centro Ippico Valle dei Mulini e l'arricchimento artistico dei locali di Palazzo di Vetro, dove domani sarà allestita la camera ardente prima dei funerali di domenica nella Basilica dell'Immacolata.

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Io ci sarò e penserò ancora alle nostre telefonate invernali e alle lunghe chiacchierate estive a Montepaone, intorno a quel tavolino del bar dove ti ho visto per l'ultima volta con una promessa importante, la promessa di portare avanti la tua battaglia a tutela del Parco. "Tu lo ami come lo amo io, non lo fare distruggere dall'indifferenza, ancora tanto si può e si deve fare ed è per questo che va tenuta alta la guardia", mi hai detto guardandomi dritta negli occhi.

Ma ora i miei occhi sono velati di tristezza. Con un nodo in gola penso al tuo recente ricovero in ospedale e alla mia fretta di rivederti sorridente e ancora pieno di consigli da dispensare. Qualcuno mi aveva rassicurato sulla tua ripresa. Stasera il colpo al cuore nel leggere un messaggio che mai avrei voluto ricevere. Non mi resta che salutarti e urlare forte verso il cielo: ciao Michele, con tutto l'affetto che posso!  

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