Cimino: "La forza della democrazia è anche nell’opposizione al potere"

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  12 dicembre 2025 17:59

di FRANCO CIMINO

 Quando una democrazia è autentica, essa risplende. Una democrazia vera è quella che fa crescere una società bella, una società che garantisce la libertà di stampa, la libertà di esprimere e diffondere liberamente il pensiero. La democrazia è tale quando permette, incoraggia, tutela e facilita la partecipazione libera dei cittadini, offrendo gli spazi e gli strumenti necessari per farlo. La sua forza si manifesta quando la democrazia “è viva” e “bella”, quando riempie le piazze, le strade, i luoghi pubblici di persone di ogni età, di ogni genere e ceto sociale. Una democrazia è viva quando, nelle piazze, si ritrovano giovani, donne, uomini di ogni età e condizione, pronti a discutere liberamente dei problemi che riguardano la sicurezza delle persone, il miglioramento della qualità della vita, il rafforzamento della società e la promozione dei valori fondanti la democrazia. La democrazia si manifesta con la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini, non quando le piazze si riempiono di persone che osannano il potere, ma quando si riempiono per protestare, per contestare chi governa, per opporsi al potere in tutte le sue forme e in qualsiasi colore esso si presenti. Opporsi è già un valore in sé. Contestare il potere, i governi, i governanti in quanto tali, è uno degli atti più alti e significativi della democrazia. Questo principio ci ricorda il suo valore fondamentale : la necessità dell’opposizione. La dialettica tra maggioranza e minoranza è ciò che dà vita alla democrazia stessa. Entrambe le forze, maggioranza e opposizione, si legittimano riconoscendo l’esistenza dell’altra. Non c’è vera maggioranza senza opposizione, così come l’opposizione perde valore se non si manifesta come dissenso e contestazione nei confronti della maggioranza. Una società in cui queste dinamiche vivono, seppur in modo non sempre perfetto, è una società sana e in festa. È particolarmente gioiosa quando il principio della partecipazione libera dei cittadini si esprime attraverso le manifestazioni in piazza e le forme democratiche di contestazione. La forma più celebrata e festosa di questa partecipazione è quella dello sciopero, in ogni sua forma: sia essa locale, parziale, monotematico, corporativo, o soprattutto generale. Lo sciopero generale, in particolare, rappresenta una delle massime espressioni della democrazia. Oggi, ad esempio, a Roma, un’enorme manifestazione, promossa dalla CGIL e dalle storiche organizzazioni sindacali, ha visto migliaia di cittadini radunarsi in piazza per protestare contro le politiche del governo. Questo sciopero ha visto la partecipazione di giovani, studenti, lavoratori, pensionati, disoccupati, immigrati e persone di ogni età, che hanno fatto enormi sacrifici, anche economici, per arrivare nella capitale e manifestare contro un governo che, secondo le loro rivendicazioni, sta favorendo una crescente povertà, un precariato sempre più diffuso, e un lavoro sempre più insicuro, come testimoniano le centinaia di morti sul lavoro ogni anno. Oggi, quindi, è una festa. Della libertà. Una festa della Repubblica, festa dell’Italia unita. Un’Italia che purtroppo rischia di frantumarsi sotto i colpi di politiche economiche ingiuste e divisive. E di un certo grave ideologismo generatore di rancori, divisioni sociali, egoismo e feroci contrapposizioni tra i partiti, che stanno smarrendo il senso dello Stato e il valore unificante delle istituzioni. Tuttavia oggi è festa dell’Italia che vuole continuare a marciare verso la crescita economica, verso uno sviluppo reale e il progresso. Un progresso che, come nelle storiche lotte dei lavoratori e dei cittadini impegnati politicamente, dovrebbe mettere insieme produttività, occupazione, economia, diritti, libertà, e crescita della ricchezza complessiva. E soprattutto, dovrebbe realizzare una distribuzione più equa della stessa. In particolare tra chi ha tanto e chi ha poco, tra chi guadagna enormemente grazie a meriti imprenditoriali e chi dà tanto ma riceve poco per la propria creatività e e il proprio lavoro. Chi oggi contesta questo sciopero, chi lo deride o lo insulta dicendo che chi partecipa alla manifestazione sta solo facendo “una vacanza” o che il suo scopo è politico e non sociale, non comprende la vera essenza della democrazia. Sono persone che non solo non capiscono le ragioni profonde di questa protesta, ma che hanno uno scarso senso della democrazia stessa. Chi non riconosce la legittimità dell’opposizione e del dissenso democratico, rischia di ridurre la democrazia a una mera forma vuota, lontana dalla realtà dei cittadini e dalle loro vere necessità. Oggi, venerdì 12 dicembre, mentre il Natale si avvicina, è festa per tutti gli italiani. E lo è anche per coloro che, pur trovandosi in una condizione privilegiata, dovrebbero rendersi conto che una democrazia sana non si fonda solo sugli interessi di una minoranza. È festa per quelli che, pur stanchi o intimoriti dalla situazione, continuano a lottare, a pensare, a credere. Questo sciopero è stato fatto soprattutto per loro, per coloro che non hanno mai smesso di combattere per un’Italia migliore, più giusta e più equa. E lo è anche per me, che per un momento, solo per un momento, ho temuto che un treno prenotato da tempo per portare una mia figlia da Milano a casa, fosse bloccato dalla stessa protesta. Ma alla fine, il significato di questo sciopero mi è apparso ancora più chiaro: è un simbolo di speranza, di lotta e di partecipazione attiva, che ogni cittadino dovrebbe difendere.


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