
“Un documentario che illumina, commuove e apre spazi di ascolto e riflessione. Per la sua forza poetica, politica e profondamente umana, la giuria del Salento International Film Festival assegna a Nyumba il premio per il Miglior documentario 2025”.
“La Giuria del Premio Felix ha voluto premiare la forza poetica del racconto, l’uso evocativo delle immagini e del suono e la capacità di fondere linguaggi e prospettive diverse in un’unica, potente testimonianza di umanità condivisa”. Questi due stralci delle motivazioni che hanno accompagnato, a fine novembre, la consegna dei premi a Milano e a Tricase. Pochi giorni prima la sceneggiatrice Paola Bottero e il regista Francesco del Grosso avevano ritirato il Premio Speciale del Catania Film Festival: il secondo per Nyumba dopo la Menzione speciale della giuria giovani a Visioni dal Mondo – Festival Internazionale del Documentario.
Con il Premio Miglior Regia all’Asti Film Festival, sez. “Asti DOC”, i riconoscimenti alla fine di questa prima tornata festivaliera salgono a 5.
Un gradimento da parte di numerosi Festival che Anton Giulio Grande presidente della Calabria Film Commission ha così commentato: «Le motivazioni che accompagnano i premi al docufilm Nyumba ritengo siano sintesi della sua forza. Penso ad esempio a quella del Premio Felix che sottolinea “la sensibilità e la profondità con cui racconta l’incontro tra culture, trasformando il tema dell’immigrazione in un viaggio interiore di identità e rinascita”. E’ un Viaggio interiore che racconta anche la Calabria, capace di farsi conoscere, oltre che per le bellezze artistiche e naturalistiche, per la bellezza del popolo che la abita, capace di accogliere e di far sentire a casa chiunque la scelga per viverla. Un modo di accogliere da sempre proprio alla Calabria».
Venti festival, di cui sei internazionali, oltre 30 proiezioni, più di due mesi, il confronto con critici cinematografici, giurie, pubblico e studenti, e’ il positivo bilancio di Nyumba a poco più di due mesi dalla sua uscita.
I racconti corali di Abdulaye, Alex, Hafsa, Moussa, Sisì, stanno continuando a convincere e a commuovere, “attraverso uno sguardo cinematografico empatico, rigoroso e mai invadente, il film esplora il concetto di “casa” non come semplice luogo fisico, ma come identità, memoria, appartenenza e respiro collettivo”, come si legge nella motivazione del SiFF.
Paola Bottero, che ha ideato e scritto il docufilm, spiega: «L’intento era restituire una dimensione umana non solo ai nostri incredibili protagonisti, ma anche a tutte le persone che troppo spesso vengono spogliate della propria identità e vengono rappresentate come un problema, un tema da discutere. Non esiste il problema dei migranti o il tema delle migrazioni: esiste la necessità di comprendere in profondità le ragioni, i diritti e le emozioni di chi sceglie i nostri territori per costruirsi una nuova vita. Il racconto corale di Nyumba è un racconto di accoglienza, ma anche di restituzione: ci dimentichiamo troppo spesso chi siamo, da dove veniamo e dove siamo andati. Ricordarlo era un imperativo categorico. In questi due mesi, in occasione delle proiezioni di Nyumba, abbiamo incontrato tantissime persone che hanno colto in profondità il senso del progetto. Un progetto di vita, di quotidianità, di capacità di gettare il cuore oltre l’ostacolo e costruire nuovi percorsi in una regione, la Calabria, che è rappresentata per quello che è. Una regione bella, forte, accogliente, capace di diventare casa, nyumba, per chiunque scelga di viverla».
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