di GABRIELE RUBINO
Si aspettano i passaggi formali, ma l'aria è decisamente cambiata. E, soprattutto, non era scontato. L'incontro di oggi nella sede dell'Asp di Catanzaro con i vertici del Sant'Anna Hospital è stato da questi ultimi definito come "costruttivo e positivo". Un lessico prudenziale per annunciare che la clinica si appresta a riprendere le attività sospese qualche giorno fa, che i lavoratori potranno tornare nelle corsie e nelle sale della clinica catanzarese perché dall'altra parte (Asp) il muro eretto nell'ultimo anno comincia a mettere via qualche mattone. Appunto, dopo un lungo periodo di rimbalzo (e anche oggi non sono mancati i momenti concitati), è arrivato verbalmente l'ok allo svincolo di 1,5 milioni di euro "trattenute in maniera illegittima", dicono dalla struttura, e al pagamento delle poche fatture dell'anno 2021 (contrattualizzato e con l'accreditamento di fresco rinnovo). Più in salita e non di rapido rilascio saranno le spettanze sull'anno 2020, l'anno in cui è esplosa l'inchiesta 'Cuore Matto' e sui cui proprio nelle prossime ore si pronuncerà il Consiglio di Stato. In questo capitolo complessivamente ballano una ventina di milioni. Si vedrà più avanti.
Per il S. Anna Hospital conta che sta per essere erogato qualche milioncino per rimettere in moto la macchina. E poi, l'altro passaggio essenziale è indubbiamente l'ipotesi del venir meno del pignoramento da 17,5 milioni di euro (per la vicenda del doppio pagamento su cui è coinvolta anche la società Opera) che di fatto impediva alla struttura di poter pagare anche l'acquisto di una siringa e di onorare le bollette. Se questo atto si concretizzerà nei prossimi giorni si potrà parlare di vera svolta. O, per meglio dire, sebbene nessuna delle parti voglia pronunciarsi in questi termini, di 'discontinuità' con il passato. E come potrebbe essere altrimenti? Il pignoramento è stato azionato dall'Asp di Catanzaro, sotto l'egida della commissione prefettizia, subito dopo il rifiuto del S. Anna Hospital di compensare i rispettivi crediti e debiti. A rappresentare l'Asp c'era Ilario Lazzaro, l'attuale dg facente funzioni che all'epoca della terna commissariale era comunque il direttore sanitario, e dunque che quegli atti li avallava. Venendo meno l'ombra prefettizia sarà prevalso sul tavolo del negoziato la prioritaria esigenza di salvare una struttura importante per la Calabria come il S. Anna Hospital, salvaguardare i LEA e curare i pazienti destinati al contrario ad ingrossare il saldo della mobilità passiva. La domanda è d'obbligo: tutto ciò sarebbe avvenuto fino a un mesetto addietro, ossia fino a quando l'Asp era retta dalla commissione prefettizia? Non occorre consultare un indovino per rispondere 'no'.
La vertenza non è affatto chiusa. Ognuno proseguirà con le rispettive azioni giudiziarie (che ovviamente dovranno fare il proprio corso), ma la novità è che c'è stato un reciproco riconoscimento che fino a non molto tempo sembrava pressoché impossibile. Il S. Anna Hospital ne esce come un politraumatizzato (che ha anche una dose di responsabilità) dopo parecchie ore in sala operatoria. Però si comincia a vedere la luce.
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