Cisl all'attacco del governo: "Sconcertante il taglio agli investimenti per la Zes"

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Il porto di Gioia Tauro
  14 novembre 2019 17:07

"Aspettiamo di leggere il testo della manovra che sarà discusso alle Camere, prima di intraprendere azioni eclatanti. Ma se fosse confermata la notizia del taglio di circa 300 milioni di euro in finanziaria, per la Zes di Gioia Tauro, saremo conseguenti e non faremo sconti al Governo. Una gravità assoluta che comporterebbe l'eliminazione di risorse già programmate per incentivare gli investimenti e per il commissariamento dei comitati di indirizzo che, avevano già avviato le attività operative". Lo affermano in una nota Rosy Perrone, della Cisl, e Mimmo Giordano, della Fit Cisl.

"Una scelta politica - proseguono - in forte contrasto con le parole del presidente Conte di qualche mese fa, il quale, nel corso del Consiglio dei Ministri svolto a Reggio Calabria, aveva assicurato un'attenzione concreta per l'area Zes e soprattutto per quello che rappresenta il porto di Gioia Tauro in ottica di sviluppo industriale e commerciale per la Calabria. Inoltre, ci troveremmo di fronte ad un messaggio istituzionale e di indirizzo fortemente simbolico. In un contesto storico in cui, a fatica si cerca di far uscire dalle secche un'area industriale devastata da delocalizzazione, bassi investimenti e dramma occupazionale, il Governo che fa? Depotenzia economicamente la Zes! Inaccettabile! Imprenditori ci mettono la faccia e propagano sforzi immensi, insediando una parte della loro attività all'interno del porto, per restituire la dignità economica e commerciale che merita un'area strategica per l'intero Sud del Paese; settori privati come Unicredit e Intesa San Paolo stanno lavorando ad un piano aziendale per incentivare aziende che intendono capitalizzare nell'area Zes, la società di gestione MSC sta investendo in attrezzature e logistica per rendere più competitivo l'infrastruttura portuale, e paradossalmente in controtendenza con uno spiraglio di speranza, il Governo a guida 5 Stelle e Pd pensa di tagliare 300 milioni di euro?".

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"Il Governo - concludono i due sindacalisti - ritorni sui propri passi, perché non accetteremo l'ennesimo schiaffo all'area Metropolitana di Reggio Calabria, che segnerebbe anche un duro colpo per le sue zone più attrattive che sono quelle che ricadono nella Zes, e soprattutto per le parti sociali e le attività produttive che hanno creduto e credono in questo percorso di rilancio che porta lavoro e sviluppo".

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