Clan degli zingari a Catanzaro, Pino Passalacqua lascia il carcere e va ai domiciliari

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Il Tribunale di Catanzaro
  22 luglio 2024 11:23

Lascia il carcere a vai ai domiciliari.  Il tribunale di Catanzaro ha alleggerito la misura cautelare a carico di Pino Passalacqua  37 anni, catanzarese. L'uomo, difeso dagli avvocati Stefano Nimpo e Anselmo Mancuso, risponde di associazione finalizzata al traffico al traffico di droga,  ed è stato  coinvolto in un'operazione antidroga. Era in carcere dal 18 aprile 2023. LEGGI QUI LA NOTIZIA DEGLI ARRESTI

Per i difensori "sembrano sussistere- così si legge nel istanza -   tutti i requisiti 
per una rivisitazione della vicenda cautelare ni questione anche sotto forma di semplice sostituzione della custodia cautelare ni atto, eventualmente con applicazione del presidio elettronico, imponendosi nella contraria ipotesi uno stringente onere motivazionale circa le ragioni del diniego che non potrà certo limitarsi al riferimento, di per sé isolato e neutro, al risalente precedente penale annoverato dal sig. Passalacqua Pino".

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LE INDAGINI

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 Era il 18 aprile 2023 quando alle prime ore della mattina la Polizia di Stato, con il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, dette esecuzione all’ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro, nei confronti di 62 indagati, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai delitti, a vario titolo ipotizzati, nei loro confronti, tra cui, rispettivamente, associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, furto, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, per la maggior parte sono aggravati dal metodo mafioso, ed altri gravi reati, avvenuti nel capoluogo di regione e che sono legati anche allo storico clan dei gaglianesi.  Venne colpita,  l'associazione mafiosa denominata "Clan Zingari di Catanzaro", in un'indagine complessa che mise in evidenza la sorprendente capacità della 'ndrangheta isolitana di gestire un pericolosissimo conflitto con gli indagati.

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LEGGI QUI LA CHIUSURA DELLE INDAGINI 

"Per la prima volta un giudice emette un'ordinanza a soggetti di etnia rom per  associazione di stampo mafioso. Tutto questo possibile grazie a intercettazioni ambientali e telefoniche  dove emerge che quest'associazione ha effettuato riti di affiliazione come un locale di 'ndrangheta" .. Così disse il procuratore Nicola Gratteri nel corso della conferenza stampa. 

Tra le pagine dell'ordinanza firmata da Filippo Aragona, "il clan degli zingari" che acquisisce "sempre di più una sua autonomia rispetto alle predette cosche fino a divenire un gruppo mafioso con un proprio programma criminoso che si inserisce nell'assetto `ndranghetistico in competizione con le altre associazioni mafiose".  Capace di intimidire a tal punto da "assumere una sua autonomia strutturale e operativa rispetto alle altre cosche di ndrangheta grazie al fatto che le cosche mafiose storiche operanti a Catanzaro, Cutro e Isola Capo Rizzuto hanno conferito ai capi del clan degli zingari doti di 'Ndrangheta per consentire loro di interagire all'interno delle dinamiche mafiose".

 

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