“Codacons per i diritti dei malati”, nasce in Calabria il primo sportello di consulenza e supporto per i pazienti e i loro familiari

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L'avvocato Antonello Fabiano

Responsabile del progetto è l’Avv. Antonello Fabiano. “Da lunedì le famiglie che vivono la malattia in solitudine saranno meno sole”

  25 gennaio 2020 13:02

Il Codacons allarga le braccia ai soggetti più deboli aprendo uno sportello dedicato ai malati ed alle famiglie dei malati.
Una iniziativa per tutelare la “corretta” erogazione dell’attività medico/assistenziale nei due aspetti: cure mediche e burocratico. L’attenzione alla salute – secondo Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – dev’essere intesa nel senso più ampio possibile. Riteniamo fondamentale cercare di offrire un servizio integrato per la tutela del malato.
Responsabile del progetto è l’Avv. Antonello Fabiano - prosegue la nota del Codacons - professionista noto per la grande competenza e per essere, da sempre, in prima linea nelle battaglie per tutelare i diritti dei più deboli.
Non si tratta, solo e soltanto, di rivolgere lo sguardo alla “mala-sanità”  - sostiene Fabiano - quando accade un fatto che accende il sospetto che qualcosa non sia andato nel verso giusto. La gestione amministrativa, infatti, non può essere tralasciata. La richiesta di “salute” passa necessariamente per quei soggetti che dettano regole, fanno verifiche e rilasciano accreditamenti. Il sistema, però, presenta già delle criticità di partenza perché sovrappone, in un unico soggetto, la figura di “controllore” e di “controllato”, con un conflitto di interessi che, evidentemente, può spostare facilmente “il tiro” dal malato ad altri fattori.
In questo quadro, ad esempio, si colloca il diritto del malato di Alzheimer grave che necessita di prestazioni sanitarie (oltre a quelle assistenziali). Pur se da tempo, ormai, si è affermato che l’intera retta, in caso di ricovero in RSA, è a carico del Sistema Sanitario Nazionale, ciò sistematicamente non avviene. E qui, dunque, il disinteresse di chi ha il dovere di tutelare i diritti del malato ma, evidentemente, preferisce fare il gioco di “cassa”.

Invero è un principio assodato da tempo che né il ricoverato né la sua famiglia sono tenuti ad alcun pagamento di retta. Il fatto sarebbe logico prima ancora che giuridico. Nella persona con patologia grave di Alzheimer, infatti, la distinzione tra le prestazioni sanitarie ed assistenziali diventa molto labile. Si parla di prestazioni socio sanitarie ad alta integrazione sanitaria, ossia a preminente carattere sanitario. Ciò le rende di competenza, sia tecnica che economica, del Sistema Sanitario. Sul punto molte sono le sentenze che prevedono il “rimborso” degli importi versati illegittimamente alle strutture. Anche sul punto il Codacons si prefigge di dare assistenza con l’apertura del nuovo sportello.
Nel mirino dell’Associazione anche l’aspetto di “comunicazione” fra le famiglie del malato e le istituzioni. Molto spesso, infatti, accade che gli Enti preposti neanche rispondono alle grida di aiuto e di dolore che provengono da chi, ogni giorno, combatte con situazioni di grave disagio. Il caso ultimo che la cronaca ci affida è quello della madre di una bimba con disabilità che lotta da sola per garantire alla propria figlia i diritti che vengono negati da una assenza di attenzione istituzionale.
Da lunedì le famiglie che vivono la malattia in solitudine saranno un po’ meno sole.

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