
Aumentano i giovani al lavoro nei campi, con un incremento, in Calabria del 15% nel secondo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, evidenziando un ritorno degli under 35 in agricoltura dove le tradizionali mansioni si integrano sempre più spesso con nuove forme legate alla diffusione della digitalizzazione e della multifunzionalità. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati Istat diffusa in occasione degli Oscar Green, l’evento di apertura del Villaggio contadino di Coldiretti al via a Bologna fino a domenica 9. L’aumento degli occupati dipendenti under 35 in agricoltura, saliti a 122mila unità, a livello nazionale, circa 1500 nella nostra regione. Si consolida il fatto che il 73%, come certificato dal Censis, degli italiani vede nell’agricoltura opportunità occupazionali.
Alle tradizionali attività di gestione delle attività, di raccolta e di allevamento si stanno affiancando nuove figure “multifunzionali” e ad alta specializzazione tecnologica, capaci di supportare le imprese nella digitalizzazione della propria azienda, sfruttando le nuove opportunità offerte dall’Agricoltura 4.0. Tra le prime si registra una domanda per profili che vanno dal trattorista al taglialegna fino al potatore, ma anche per quelle innovative all’interno dell’impresa agricola come l’addetto alla vendita diretta di prodotti tipici, all’accoglienza negli agriturismi, alla macellazione, vinificazione o alla produzione di yogurt, formaggi, birra e conserve.
Tra le seconde, anche e soprattutto con il supporto di nuove attività formative nelle Università e scuole ad indirizzo agrario e tecnico, si stanno profilando nuove figure professionali come il data analyst agricolo che analizza i dati provenienti da sensori e macchine per ottimizzare operazioni e rese. Lo specialista in agricoltura di precisione utilizza Gps, satelliti e sensori per gestire le colture riducendo gli sprechi. Il prompt manager agronomico professionista supporta le imprese nell’uso dell’intelligenza artificiale per prevedere condizioni, ottimizzare risorse e migliorare la produttività.
Sono rilevanti anche lo specialista in sistemi IoT, che coordina dispositivi connessi, e l’esperto in blockchain per l’agricoltura, garante di trasparenza e sicurezza nelle filiere. Il consulente per l’innovazione agricola promuove l’adozione di tecnologie e pratiche sostenibili, mentre il consulente per la sostenibilità agricola aiuta a ridurre l’impatto ambientale. Il dronista svolge un ruolo essenziale nelle mappature e nella concimazione aerea. Il consulente per le energie rinnovabili sviluppa soluzioni come l’agrivoltaico e il biogas. Infine, il project manager filiere progetta sistemi di tracciabilità e sostenibilità lungo tutta la catena produttiva. A completare il quadro emergono gli specialisti in biotecnologie agricole, cruciali per lo sviluppo di varietà vegetali più resistenti attraverso le tecnologie di evoluzione assistita (Tea).
La punta più avanzata dalla digitalizzazione dei campi è rappresentata peraltro proprio dalle giovani imprese. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Centro Studi Divulga, in Calabria sono oltre 5.000 le imprese agricole, under 40, condotte da giovani in Calabria, circa il 9% delle aziende attive. Il passaggio generazionale rappresenta una delle sfide più delicate e cruciali per il futuro delle imprese agricole - afferma il delegato nazionale dei Giovani e presidente provinciale di Coldiretti Cosenza Enrico Parisi. La pianificazione del ricambio nella governance aziendale - aggiunge -rappresenta un fattore essenziale per la tutela del patrimonio familiare, la garanzia della continuità imprenditoriale e la valorizzazione delle nuove competenze, sempre più orientate alla ricerca e all'applicazione di tecnologie innovative con strumenti concreti, dalla formazione alla consulenza specializzata, fino all'accesso a soluzioni finanziarie dedicate. Una presenza importante che viene però messa a dura prova dai troppi ostacoli che impediscono o rallentano l’ingresso e la continuità nella gestione delle imprese agricole: la mancanza di accesso al credito, la burocrazia, la carenza di infrastrutture e il limitato accesso alla terra. Nonostante le numerose difficoltà - chiosa - i giovani agricoltori si confermano come i più resistenti all’interno del complesso scenario dell’imprenditoria giovanile e ciò rappresenta una base di partenza fondamentale per affrontare e vincere la sfida del ricambio generazionale”.
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