Commercio nelle aree libere, Riccio si schiera con gli esercenti

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Eugenio Riccio
  03 luglio 2019 17:15

Commercio nelle aree libere, il regolamento anima la discussione a palazzo de Nobili e sul tema è intervenuto anche il consigliere Eugenio Riccio che boccia la presa di posizione del Sian dell’Asp e si dice «esterrefatto». Nel dettaglio ha spiegato: «L’Asp ha puntualizzato che il suo parere riguarda semplicemente “il posto di vendita degli ambulanti”, e che la collaborazione con il Comune è “finalizzata esclusivamente alla tutela della salute pubblica” che, nel caso specifico, “potrebbe coincidere anche con un migliore decoro urbano”. Della serie: non so se piangere o ridere. Ma come si fa a tutelare la salute pubblica vendendo generi alimentari in mezzo alle strade all’altezza dei tubi di scappamento delle auto? E come si fa a parlare di decoro urbano con la città ridotta a un suk mediorientale o come forse neanche Calcutta negli anni ’50? Non sarebbe forse, sia in tema di salute pubblica, che di decoro, utile organizzare (lo suggerisco all’amministrazione) delle piccole “aree protette” in zone pedonali sulla falsariga di quanto avviene nelle città civili, come in piazza delle Erbe a Verona? Ha senso legalizzare con un colpo di penna situazioni di oggettiva illegalità? Magari “liberalizzando” il settore si recupererà qualche unità dei Vigili urbani (che non avranno più l’obbligo di controllare) per impiegarle in altre mansioni».

Da qui l'affondo: «Se l’Asp è tanto attenta alla tutela della salute pubblica perché “tollera” situazioni che, di fatto, creano ogni giorno problematiche di carattere igienico-ambientale e sanitario (tipo aree food in prossimità dei cimiteri cittadini…) per poi colpire i commercianti in sede fissa solo perché lasciano all’esterno del proprio esercizio una cassetta o una scatola di cartone? Dall’Asp mi aspetto altre argomentazioni e, soprattutto, altri atteggiamenti in linea con quella che dovrebbe essere la sua autorevolezza istituzionale».

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