di GIOVANNI MERLO
"In Calabria già tiravamo calci al pallone, era l’unico sport possibile per me. Avevo sette, otto, nove anni e quando era inverno, giocavamo davanti alla stazione. Mentre d’estate in spiaggia. All'epoca tifavo per la Juventus! Erano i tempi di Sivori, Charles, Boniperti, Nicolai… e ho cominciato ad appassionarmi al calcio con loro, erano i più bravi".
Rocco Commisso racconta a 'La voce di New York' come nasce la sua passione per il calcio che lo ha portato poche settimane fa a comprare la Fiorentina.
L'imprenditore italo-americano, nato a Gioiosa Ionica, nel corso di una lunga intervista promette che darà il massimo per riportare la squadra viola nell'elite del calcio.
“Non ho un piano. Lavorerò duro e sarò onesto con voi, darò il massimo per la Fiorentina e poi vedremo quel che succederà. Quando si parla di un piano, di fare un piano generale, prima devi conoscere bene tutta la squadra. Comunicare ad aggiustare le infrastrutture, guadagnare un po’ di tempo. Pensare al centro sportivo, ma tutto questo prende tempo non si può fare in un giorno. E quindi ci fermeremo a riflettere, e vedremo cosa abbiamo raggiunto e organizzato per la prossima stagione. Ecco non posso promettere altro”.
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