Comunali, a Capistrano rivincita del sindaco dopo lo scioglimento per mafia

  Marco Martino, sindaco uscente dell’amministrazione comunale sciolta per infiltrazioni mafiose, è di nuovo sindaco di Capistrano, paese del Vibonese. Martino (espressione di Forza Italia, ma a capo della lista civica “Rinascita Capistranese”) si è imposto con il 67% dei voti validi (411) sullo sfidante Giuseppe Crispino (202 voti pari al 32% dei voti).

 L’affluenza alle urne è stata pari al 46%. Il Municipio di Capistrano era stato retto negli ultimi due anni da una terna commissariale dopo lo scioglimento degli organi elettivi dell’ente (amministrazione guidata dallo stesso Marco Martino) per infiltrazioni mafiose. Lo scioglimento era stato confermato dal Tar e dal Consiglio di Stato che avevano respinto il ricorso di Martino ed altri ex amministratori, ritenendo i giudici amministrativi provata la presenza di “univoci, concreti e rilevanti” elementi di infiltrazione mafiosa negli organi elettivi dell’ente.

Marco Martino era stato nelle scorse settimane dichiarato “impresentabile” – al pari dell’ex vicesindaco Vito Pirruccio – anche dalla Commissione parlamentare antimafia che ha ritenuto tali due candidature in aperta violazione del Codice di autoregolamentazione etico delle candidature che hanno sottoscritto tutti i partiti a livello nazionale. Su Marco Martino pende inoltre al Tribunale di Vibo Valentia una richiesta di incandidabilità ai sensi della legge antimafia avanzata dal Ministero dell’Interno. La causa segue però il rito civile con la lentezza propria della giustizia civile vibonese. In caso di pronuncia di incandidabilità definitiva (primo grado a Vibo, appello a Catanzaro e poi Cassazione a Roma), l’eletto Marco Martino sarà dichiarato automaticamente decaduto e dovrà scontare due turni consecutivi di incandidabilità per le elezioni comunali, provinciali e regionali. Sino a sentenza definitiva di incandidabilità resterà però alla guida del Comune di Capistrano quale sindaco, salvo l’invio di una nuova Commissione di accesso agli atti da parte della Prefettura di Vibo Valentia e del Ministero dell’Interno.

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